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L’ esperienza di Jason Rich a Cremona e quel feeling mai nato con coach Gresta

Luigi “Gigio”Gresta è un nome che ad Avellino conoscono tutti, tra gli appassionati della pallacanestro; è stato infatti, vice-allenatore di Luca Dalmonte nella storica promozione in Serie A1 del 2000, per poi tornare, sempre da vice, nel 2006. Il coach pesarese ha girovagato per l’Italia e per il mondo, da Cremona al Kuwait, passando per l’Austria, dove ora è capo-allenatore della BC Vienna; si è sempre contraddistinto per essere una persona pacata e mai sopra le righe, oltre ad essere, probabilmente, tra gli allenatori italiani quello che parla il miglior inglese di tutti. Per questo motivo, stupisce la dichiarazione che ci ha reso, attraverso dei commenti su Facebook, riguardo al suo brutto rapporto con Jason Rich, atleta attualmente in forza alla Scandone; il cestista della Florida ha da poco perso il padre, ed è volato negli States per i suoi funerali, annunciando per venerdì il suo ritorno ad Avellino.

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Gresta, che era head-coach della Vanoli Cremona già dall’anno precedente, ha infatti prima accennato al carattere di Rich, con una non-definizione (“uno dei più grossi……mai allenati”) che lascia (oltre che spazio alla libera fantasia del lettore sull’aggettivo da utilizzare) intendere un giudizio sicuramente negativo; poi, alla richiesta di ulteriori precisazioni riguardo ai fatti accaduti tra i due, il coach si è aperto ed ha dichiarato: “Siamo entrati in conflitto per il nulla fin dal primo allenamento. Jason ebbe un atteggiamento supponente, che perpetuò con chi mi sostituì (Pancotto ndr)”; Gresta dunque, sottolinea come il rapporto con Rich si sia deteriorato fin da subito, tant’ è vero che “arrivai a dimettermi prima della 1°giornata di campionato –prosegue Gresta- perchè compresi che ero in rottura con la stella, il più pagato della squadra; in queste condizioni le cose non sarebbero potute funzionare”. La Società, tuttavia, respinse le dimissioni, assicurando a Gresta che Rich sarebbe stato sostutuito. Ma la sorte non fu benevola; alla seconda giornata infatti, si infortunò Brian Chase “…lui sì, mio scudiero, e quindi alla fine dovemmo per forza di cose sostituire lui e tenerci Rich; come previsto, il rapporto tra me e Jason si deteriorò ulteriormente. Ci provai in tutti i modi, portandolo anche a cena fuori, ma non si creò mai feeling tra noi due; non ebbe feeling nemmeno con i compagni”.

Questi malesseri dello spogliatoio ovviamente influirono sul rendimento della squadra, che alla nona giornata aveva solo 4 punti; Rich viaggiava comunque con medie altissime(20 punti con 3,4 assist e 18 di valutazione in 36 minuti di impiego) e dunque, come spesso accade per la dura legge dello sport, a pagare il conto fu l’allenatore; l’8 dicembre, dopo la sconfitta con Venezia, Luigi Gresta venne esonerato dall’incarico di allenatore di Cremona. Nonostante la sua carriera prosegua su ottimi binari, si nota comunque un pizzico di rammarico e di rimpianto per quell’esperienza in terra lombarda: “E’ un giocatore che rispetto, che so che può piacere, ma che non avrei mai voluto allenare” questa la sua chiosa sul capitolo-Rich.

Parole che stupiscono il pubblico avellinese, soprattutto dopo la gara di ieri contro Venezia, dove “Sweet J“, con la morte nel cuore per la perdita del padre, ha sfoderato una prestazione da fuoriclasse, infilando 29 punti e trascinando i suoi alla vittoria. Forse Sacripanti è stato più bravo a gestirlo, forse il ragazzo della Florida è maturato, come naturalmente accade con l’età; fatto sta che la sua leadership non si discute e, dopo la partita di ieri, il pubblico avellinese lo adora per la dimostrazione di attaccamento che ha dato.

 

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