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Sidigas Avellino, meritata vittoria a Bologna e un acquisto per i playoff

Una Sidigas più grintosa e determinata  che spettacolare è riuscita a sbancare il Paladozza,  superando la Virtus Bologna per 64 a 70.

Una gara che è vissuta di fiammate dall’una e dall’altra parte, in un contesto generale di grosse imprecisioni al tiro: 45 e 39 per cento, difatti, sono state le percentuali dal campo rispettivamente della Sidigas e della Virtus Segafredo, con i felsinei che hanno, per giunta, realizzato solo il 53% dei tiri liberi tentati (7 su 13). Avellino, insomma, pur non giocando ai suoi livelli abituali, è comunque riuscita a fare meno peggio di Bologna, vincendo con merito la penultima partita di campionato; una vittoria comunque importante sotto un profilo psicologico, essendo arrivata subito dopo la sconfitta nella finale di Europe Cup.

La Sidigas ha vinto tre dei quattro quarti, pareggiando solo il terzo (13 pari); nei primi minuti di gioco è stato Jason Rich a vestire i panni del trascinatore, segnando 11 dei suoi 17 punti nel solo primo quarto. L’esterno di Pensacola, preservato per alcuni tratti di gara(26 minuti giocati in tutto), ha dato ennesima conferma di quanto di buono fatto in questa stagione e dunque si candida prepotentemente come potenziale MVP del campionato; sarebbe il terzo giocatore nella storia Scandone a finire nell’albo d’oro dei most valuable players del massimo campionato italiano, il secondo sotto la gestione Sacripanti dopo James Nunnally (Omar Thomas venne eletto nella stagione 2010-2011). Una piccola soddisfazione anche per il coach canturino, oltre che per la società e per la squadra.

Prestazione maiuscola anche quella offerta da Fesenko, lui invece già vincitore di un premio individuale (miglior centro della FIBA Europe Cup); l’ucraino ha realizzato un’ottima doppia-doppia (15-15)in 24 minuti di utilizzo, con 7/9 da due e un eccellente 34 di valutazione. E’ stato lui il vero spauracchio della difesa avversaria, che a volte ricorreva al fallo sistematico per non farlo ricevere; ben 7 sono stati infatti i falli subiti dal devastante Fesenko, che ha consentito ai suoi di catturare ben 11 rimbalzi in più degli avversari (42-31).   Un giocatore che ha convinto anche i più scettici nei suoi confronti, grazie ad una seconda parte della stagione giocata ad altissimi livelli, soprattutto offensivi; l’essere rientrato nel peso-forma gli ha dato un grosso aiuto, riducendo anche l’impatto sulla sua condizione fisica di un ginocchio sempre traballante. Di questo passo, il numero 44 Sidigas si candida ad essere l’arma in più della sua squadra per i playoff.

Importanti segnali di ripresa da parte di Filloy, che ha totalizzato 11 punti in 29 minuti, con canestri di pregevole fattura; canestri detti appunto “alla Filloy”, cioè quelli un po’ inventati, pescati come conigli dal cilindro, che abbondavano a inizio stagione (si ricorderà a lungo il buzzer beater nella gara di andata contro Milano) e che sono iniziati a mancare nelle ultime partite, causa anche problemi fisici del play della Nazionale. Ritrovare la leadership dell’italo-argentino è uno degli auspici maggiori di coach Sacripanti per gli imminenti playoff, e ieri il cestista ex-Venezia ha dato un segnale abbastanza confortante. Come confortante si può definire la prestazione di Scrubb, che ha avuto un periodo di appannamento dopo una stagione più che positiva, corroborata anche dal premio MVP del mese di gennaio; 7 punti in 17 minuti, con un coefficiente OER di 1,40 (il più alto tra i giocatori della partita) mostrano un quadro generale fatto di estrema concretezza, probabilmente la dote migliore dell’atleta anglo-canadese.

Al di là di quanto accaduto ieri, è cosa sicura che non si può riassumere la situazione attuale della Sidigas Avellino senza pensare ai playoff-Scudetto, in programma a partire dal 12 maggio.  Avellino conosce già il nome della sua prossima avversaria, che è la Dolomiti Energia Trento ed avrà l’ulteriore vantaggio di poterla affrontare nella prossima ed ultima giornata di regular season, mercoledì sera al Paladelmauro; una prova generale di quello che accadrà nei quarti dei playoff, con irpini e trentini che si affronteranno al meglio delle 5 gare. Avellino ha ottime probabilità, ma non la matematica certezza, di avere dalla sua il vantaggio del fattore campo: solo in caso di vittoria di Trento con uno scarto superiore ai 12 punti, difatti, Leunen e compagni perderanno questo importante fattore. Ma la Dolomiti Trento fa paura già così, dato che è in una striscia positiva di 7 vittorie consecutive; una squadra che ha giocatori versatili e pericolosi,  che sta confermando quanto di buono fatto già nella passata stagione (finalista della post-season).  Coach Sacripanti dovrà dunque ritrovare la brillantezza della prima parte della stagione, quando la sua Sidigas era al vertice della classifica. Devono dunque esprimersi al meglio tutti i giocatori a sua disposizione,  dando fondo a tutte le risorse fisiche e mentali. L’innesto del lungo Patrick Auda potrà certamente dare una mano nelle rotazioni, specie ad un Leunen che, è risaputo, ha bisogno di non essere troppo “spremuto” per poter rendere al meglio. Non essendo però Auda un giocatore così devastante da spostare gli equilibri, si può ipotizzare che comunque le gerarchie del roster resteranno pressochè uguali, e dunque che sarà sempre dai giocatori più rappresentativi che ci si dovrà aspettare quel qualcosa in più che possa consentire alla Sidigas di essere la vera sorpresa di questi playoff Scudetto.

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