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Sidigas Avellino perde una gara dai due volti contro la capolista

Con una partita da vera capolista, l’Olimpia Milano ha battuto i Lupi della Sidigas Avellino nella loro”tana”, un Paladelmauro gremito come raramente accade durante le partite della stagione regolare. Da queste parti il big-match contro i milanesi è sempre molto sentito, e ciò lo si è potuto sicuramente riscontrare anche nell’approccio che la squadra biancoverde ha messo in campo nelle prime battute; la Scandone ha difatti messo in difficoltà la squadra di Pianigiani, sfruttando in particolar modo la forza di Fesenko e la duttilità di Scrubb. Dopo il 19-15 del primo periodo, il secondo quarto terminava con il minimo vantaggio per gli ospiti, dunque al 20′ minuto si era sul +3 per i padroni di casa (37-34). Buona intensità difensiva dei padroni di casa, che riuscivano bene a limitare l’estro dei giocatori dell’ EA7.

Al rientro dall’intervallo lungo, però, ecco la svolta: Milano iniziava ad avere quella precisione al tiro che non aveva avuto fino a quel momento e dunque, trascinata da Goudelock e Jerrels, riusciva a sorpassare. Il 57 pari a 8 minuti dalla fine apriva un mini-supplementare letteralmente poi dominato dai meneghini, che trovavano soluzioni per canestri facili soprattutto con Pascolo e Micov, a conclusione di azioni ben giocate con buona circolazione di palla. Agli irpini non è bastata la solita vena realizzativa di Rich, unico giocatore a produrre punti nel frangente tra gli 8 ed i 3 minuti dalla fine; senza il supporto di Leunen e Filloy (rispettivamente 2 e 3 punti pur se 8 e 6 assist) e con lo stesso Fesenko, mattatore fino a quel momento con 16 punti, 7 rimbalzi e 25 di valutazione, alle prese con le solite noie al ginocchio, il sogno di battere la squadra favorita per la vittoria finale non si poteva proprio tramutare in realtà.

Milano ha dimostrato una qualità superiore, come in un certo senso ha fatto intendere anche il coach dei biancoverdi Sacripanti nelle parole del post-gara; batterie di esterni e di lunghi pienamente intercambiabili, tutti abili nell’attaccare il canestro e pronti ad aiutarsi in difesa. Pianigiani, dal canto suo, ha plauso all’atteggiamento mentale dei suoi, che non si sono disuniti dopo il difficile avvio, continuando a giocare la loro pallacanestro; la differenza di percentuali realizzative tra le due metà di gara, specie nel tiro da due (9/28  contro 13/19), rende l’idea di come la capolista abbia perseverato nel suo piano-partita, orientato più ad attaccare l’area piuttosto che insistere con i tiri aperti da fuori.

Oltre alle prestazioni solide dell’esterno Goudelock e del lungo Micov, che con 10 e 14 punti (in 29 e 31 minuti) sono stati i più continui tra gli atleti in biancorosso, Milano ha avuto tantissimo da un Davide Pascolo in grande spolvero, autore di 11 punti in 24 minuti, conditi da 7 rimbalzi; l’ala della Nazionale italiana ha giocato alla sua maniera, con sapienza e qualità, e soprattutto con molta duttilità nell’adattarsi alle più disparate situazioni della partita; alla luce di questo, non si capisce perchè in casa Sidigas Sacripanti non ricorra più spesso a Thomas Scrubb, giocatore che per molti versi è molto simile allo stesso Pascolo, e difatti stava riuscendo a limitarne l’impatto, cosa che non riusciva mai ai suoi compagni. Il cestista canadese ha confermato di essere un giocatore affidabile anche nella metà campo offensiva, con 11 punti realizzati, figli del 2/4 da due e  del 2/3 da tre messi a referto. Un ragazzo del ’91, dunque in un’età ancora giovane, non si capisce perchè debba giocare solo 20 minuti in una squadra come l’attuale Sidigas,  gravata anche dall’emergenza lunghi.

Un’emergenza che costringe Zerini ad essere il cambio del centro, con risultati che oggi sono stati quasi imbarazzanti; il lungo fiorentino non aveva il passo per contenere il leader Micov e un ispirato Goudaitis, buon giocatore di pick-and-roll e autore di 13 punti. Scrubb, che poteva,  ha dato anche una mano da “quattro“, ma è stata questione di pochi istanti; uscito lui ne quarto quarto si è scatenato proprio Pascolo, finalmente libero da un’ostica marcatura.

Vittoria dunque, da grande squadra, quella capace di soffrire senza sbandare nei momenti difficili, per poi all’improvviso alzare la testa e chiudere cinicamente la contesa; una Milano “seria, solida e continua”, come da testuali parole di Pianigiani a fine partita, è stata francamente troppa roba per una Sidigas sì volenterosa, ma che ha mostrato tutti i suoi limiti, da quelli dovuti alla precarietà della forma fisica a quelli dati dalla mancanza di idee oltre il “palla-a-Rich” nei minuti delicati delle partite. Una Scandone che, date le circostanze, farebbe bene a concentrarsi sulla gara di mercoledì prossimo contro Utena, la partita che darà accesso alle semifinali di Europe-Cup; anche Sacripanti lo ha ribadito in sala stampa, e sicuramente ha capito che in Italia per lo Scudetto ci sono squadre più attrezzate della sua per arrivare al tricolore, mentre l’Europa può essere più alla portata. La speranza è che il pubblico dia ascolto alle parole del coach, ed accorrerà in massa per la gara europea, come è accaduto ieri pomeriggio; la Juventus lituana non è certo al livello dell’ EA7 Milano, dunque la Sidigas dovrà ripartire da quanto di buono fatto nei primi 20 minuti ed applicarlo nella prossima, decisiva partita.

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