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Sidigas Avellino, visita al fortino dell’Alma Trieste

In una fase come questa, caratterizzata da alti e bassi nonchè da un’infermeria ancora da svuotare completamente, la Sidigas Avellino è chiamata alla trasferta di Trieste, per una gara che avrà luogo all’Allianz Dome (ex PalaRubini) con inizio domenica 16 dicembre alle ore 20,45. Dopo una pesante sconfitta come quella rimediata in Champions contro Nizhny Novgorod, l’avversario della decima giornata di campionato per i Lupi è sicuramente un brutto cliente per Cole e compagni: in primis, si giocherà in trasferta, in un impianto da oltre seimila spettatori; il fattore ambientale potrà dunque essere uno svantaggio per i Lupi, soprattutto considerando l’entusiasmo di una piazza storica del basket che sta vivendo la stagione del suo ritorno tra le grandi. Non è un caso che, davanti ai suoi tifosi, l’Alma abbia perso solo con Bologna(all’esordio) per poi mettere in fila Brescia, Pistoia, Trento e Cantù; gli attuali 8 punti in classifica, frutto di 4 vittorie e 5 sconfitte, sono stati ottenuti dalle sole gare casalinghe. Oltre che una squadra di tutto rispetto, i triestini sono anche e soprattutto una società che ha saputo fare e sta ancora facendo un’ottima programmazione, testimoniata dai risultati sempre in crescendo degli ultimi anni, in particolare dal 2012-2013 (anno del ritorno in serie A2). Dopo la finale persa nel 2017 contro la Virtus Bologna, nella scorsa stagione è stata centrata la promozione in serie A ed è stata attuata una politica “conservativa”, ossia improntata sulle riconferme.

La prima e più importante è sicuramente quella dell’allenatore Eugenio Dalmasson: veneziano di nascita, una lunga gavetta nelle serie minori (con un incarico anche nella Reyer Venezia) prima della chiamata di Trieste, giunta nel 2010: nella città giuliana egli ha potuto lavorare con serenità, gettando le basi e raccogliendo i frutti di un progetto pluriennale. Sono stati inoltre riconfermati ben sette cestisti: i giovani Schina e Deangeli (18 e 17 anni), i lunghi Cittadini e Da Ros, gli esterni Andrea Coronica (capitano), Juan Fernandez (play argentino naturalizzato italiano) e l’indimenticato ex biancoverde Daniele Cavaliero. Operando queste riconferme, la società triestina si è allo stesso tempo assicurata un parco italiani di esperienza e affidabilità, potendo così operare con più calma sul mercato degli stranieri.

E sono proprio quei cestisti sprovvisti di cittadinanza italiana che stanno rendendo meglio in questo campionato: l’ex Venezia Hrvoje Peric, ad esempio, è il miglior realizzatore di Trieste con 13,4 punti di media; dopo gli iniziali malanni fisici, l’ala forte croata sta dimostrando tutto il suo valore ora che si è ristabilito. Con 5,3 rimbalzi a partita, Peric è anche il secondo miglior rimbalzista dei suoi dopo Will Mosley, centro puro che ne cattura mediamente 6,1, ed inoltre è secondo nella classifica degli stoppatori dell’intera lega, alle spalle dell’avellinese N’diaye. Buon realizzatore è anche Justin Knox, anch’egli frenato da un infortunio tra ottobre e novembre; l’ala ex Orlandina viaggia a 12 punti di media, con soli 17 minuti giocati, ed è anche il miglior tiratore di liberi della sua squadra(quarto dell’intera serie A con l’88% di realizzazioni dalla lunetta). Ma l’uomo che si sta rivelando probabilmente il vero crack della squadra giuliana in questo inizio di stagione è la guardia Jamarr Sanders: arrivato in punta di piedi da Casale Monferrato, sta confermando le qualità che hanno convinto Trieste a sceglierlo dimostrandosi tra i giocatori più affidabili di questa prima metà del girone d’andata: quasi 28 minuti di media con 10 punti segnati a partita e un impatto sulle gare che va oltre le statistiche. Contro gli irpini ci sarà anche il lettone Artus Strautins, anch’egli reduce da un infortunio che gli ha impedito di giocare la scorsa partita, persa a Cremona. Questo giocatore si sta dimostrando all’altezza del massimo campionato italiano, nonostante abbia appena 20 anni: 12 punti di media con 5,5 rimbalzi per 27 minuti giocati.

CatturaCAVDaniele Cavaliero

A Trieste si sfideranno due formazioni che segnano molto: l’Alma è infatti il quinto miglior attacco della serie A con 84 punti segnati in media(la Sidigas è terza in questa statistica); essa tuttavia ne subisce circa 85, risultando essere solo l’ottava miglior difesa. Trieste-Avellino dunque si preannuncia come una sfida che regalerà spettacolo e tanti canestri.La formazione di Dalmasson ha inoltre una statistica relativamente migliore nel tiro da tre rispetto al tiro da due: con il 40% nel tiro da fuori area è difatti la terza miglior squadra della A, mentre con il 48% di percentuale nel tiro da dentro l’area essa è tra le ultime; a questo record, più che i titolari, danno un grande contributo le riserve Cavaliero e Fernandez(42,5% e 42,2% le rispettive percentuali da tre), che risultano essere i classici “sesti uomini” della squadra, quelli che tutti gli allenatori vorrebbero avere tra le proprie fila. Tra le due squadre, infine, non risultano esserci grosse differenze statistiche nemmeno al rimbalzo: Trieste ne cattura 37 di media a partita, Avellino giusto qualche decimo in più (37,7); entrambe le squadre hanno un centro puro ma anche altri giocatori capaci di farsi valere sotto le plance, come ad esempio per l’Alma l’esperto Alessandro Cittadini, che alla soglia dei 40 anni continua a dare il suo contributo con 10 minuti di media a partita.

Partita dunque difficile per la Sidigas di Nenad Vucinic; Trieste, oltre alla qualità dei suoi giocatori ed al fortino del suo palazzetto, ha dal canto suo anche l’aver superato la fase più difficile della sua stagione: l’inizio. Nelle prime partite, infatti, oltre ad aver pagato il normale scotto della neopromossa, abbiamo visto come l’Alma abbia dovuto fare i conti con l’emergenza infortuni. Ora però, questo periodo è stato lasciato alle spalle e c’è molto ottimismo nell’ambiente. Dalmasson, recentemente, ha fatto il punto della situazione lasciando intendere, tra le altre cose, l’intenzione di rinforzare ulteriormente un roster che, così com’è, non dovrebbe avere difficoltà a salvarsi.

Vincere una partita in trasferta contro un avversario del genere darebbe sicuramente grosso morale ad una Sidigas Avellino che di certo non sta vivendo il suo momento migliore di questo primo scorcio di stagione.

 

 

 

 

 

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