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Torna il sereno in casa Sidigas Avellino: vittoria in scioltezza al Paladelmauro

Dopo un digiuno durato un mese esatto, la Sidigas Avellino è tornata alla vittoria, facendo un sol boccone della malcapitata Happy Casa Brindisi. Il punteggio di 89-71 è lo specchio fedele di una gara dominata dall’inizio alla fine, iniziata e conclusa nel migliore dei modi per il roster allenato da Pino Sacripanti; dopo un periodo in cui è stato posto sul banco degli imputati per gli scarsi risultati della Sidigas, il tecnico canturino può finalmente essere soddisfatto e sereno.

I suoi atleti, ieri, hanno giocato la loro pallacanestro, esaltandosi nei propri punti di forza e capitalizzando al massimo le debolezze dell’avversario fin dalle primissime battute; da sottolineare, nei primi minuti di gioco, l’efficienza dimostrata dai biancoverdi nei tiri da tre: Zerini , Fitipaldo e Leunen, realizzando da oltre l’arco, hanno dunque “dato il la” per cancellare la disastrosa performance di mercoledì scorso(2/21) in questa particolare statistica; la Sidigas ha chiuso la gara di ieri con un eccellente 70% (12/17), segno eloquente di ritrovata fiducia.

I Lupi hanno dimostrato di avere un altro ritmo rispetto agli avversari: Rich ha subito firmato 8 punti con tiri dal “mid-range” e con canestri in penetrazione, mentre Fesenko ha avuto gioco facile non avendo tra i dirimpettai nessuno che potesse contrastarne la fisicità; il tabellino finale recita 14 punti per la guardia USA e 9 per il gigante ucraino, ma non sono stati loro i protagonisti di questa partita; l’andamento del punteggio, difatti, ha consentito alla panchina biancoverde una sapiente gestione dei minutaggi, che ha dunque dato spazio a protagonisti non abituali. Su tutto spicca la prestazione di Bruno Fitipaldo: 18 punti in altrettanti minuti, con 4/4 da tre punti, un’autentica trottola imprendibile per la difesa brindisina; l’uruguayano, anch’egli spesso finito sulla graticola, ha dato continuità alla buona prova offerta contro i bielorussi del Minsk nell’ultimo impegno di Coppa. Doppia cifra raggiunta anche da Wells (12 punti), e note liete anche da parte di Leunen e Filloy: dopo un periodo di magra sotto il profilo realizzativo, il Capitano( alla 100° presenza in maglia biancoverde) ha realizzato 9 punti, di cui 4 con poderose schiacciate; mentre per quel che riguarda il play della Nazionale i segnali di ripresa sono stati sicuramente più timidi (5 punti e 5 assist in 22 minuti).

Timidi, ma sicuramente dal peso specifico maggiore, sono stati invece gli spunti positivi mandati da Shane Lawal: il centro ex-Barcellona,accolto da un’ovazione del Paladelmauro, ieri ha fatto il suo esordio in maglia biancoverde,  giocando 14 minuti e segnando 3 punti ( una schiacciata ed un 1/2 ai liberi); ovviamente non può essere al massimo della forma, ha denotato ancora poca brillantezza nei movimenti, ma è stato importante introdurlo nelle rotazioni in una gara come quella di ieri, nella quale la Scandone era in controllo assoluto. Oltre a dare riposo a Fesenko (solo 16 i minuti da quest’ultimo giocati), Lawal ha mostrato una buona intesa con i suoi compagni, sintomo di abnegazione e voglia di fare.

Coach Sacripanti, inoltre, ieri ha concesso ben 8 minuti a Salvatore Parlato, che lo ha ripagato con una tripla ed alcune buone difese. Non si può non essere contenti di questo: Salvatore è un avellinese doc, è un uomo di fondamentale importanza nelle dinamiche di spogliatoio, ed ha una “bella mano” nel tiro dalla lunga distanza. La sensazione è stata quella di un messaggio di distensione e di inclusione che il coach della Sidigas ha voluto mandare: la squadra rappresenta la città, e tutti, nessuno escluso, si devono sentire parte integrante del Gruppo.

Insomma, una serata finalmente lieta per tutto l’ambiente-Sidigas; una vittoria sicuramente pronosticabile, ma non per questo da sottovalutare o sminuire: chi è persona di sport sa bene che, soprattutto a quei livelli, vale la regola del “vincere aiuta a vincere“, che ha il suo esatto opposto quando si perde; interrompere una serie di sconfitte (l’ultima vittoria avvenne l’11 febbraio contro Pistoia),e con essa la spirale di insicurezza e sfiducia nel quale stava precipitando la squadra è stato sicuramente l’aspetto più importante della partita di ieri. Ciò che conta, adesso, è affrontare con ritrovata serenità l’importante impegno di martedì in FIBA Europe Cup; dopo aver dimostrato di aver (almeno per per le partite casalinghe) superato il cronico problema della gestione dei vantaggi, Sacripanti e company sono chiamati a superare un altro loro limite: quello delle partite “secche”, da “dentro-fuori”, quelle gare da vincere a tutti i costi; lo sono state Cremona e Bonn, ci si augura che non lo sia Minsk; d’altronde, gli elementi per ben sperare ci sono tutti.

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