SERIE B

Avellino, 6 bello a metà e tremendamente incompleto

Bello a metà e tremendamente incompleto per puntare alla serie A. L’analisi arriva dopo i primi tre impegni ufficiali con formazioni di un certo rango. E cioè dopo la vittoria a Lanciano nel trofeo Maio (1-2), quella in Coppa Italia contro la Casertana (3-0) e il ko di ieri a Palermo (2-1).

OBIETTIVI – L’Avellino così com’è può lottare tranquillamente per una posizione bassa di play-off e/o di salvezza tranquilla. Inutile, dall’analisi della rosa, parlare di obiettivo serie A. Le passate stagioni hanno insegnato che, durante la stagione, arrivano almeno due mini crisi. E quelle possono essere superate solo se, in rosa, hai calciatori alla pari in grado di non far sentire la mancanza di titolari inamovibili. Al momento l’Avellino, come organico di seconde linee, è la stessa della stagione dell’esordio in B e della passata stagione. In pratica, non sembrano, al momento, esserci in organico 15-16 calciatori in grado di poter essere considerati alla pari con tutti. Insomma, l’organico è stato costruito bene nelle prime scelte, molto meno nelle seconde. Ma il mercato è aperto e tutto può succedere.

REBUS ESTERNI –  Visconti e Nitriansky non convincono. Giron fino ad ora poco utilizzato, Nica sta ancora recuperando. Quattro calciatori al momento che sono tutti sullo stesso livello. Mediocre, forse, ai limiti della sufficienza. Non il top per Tesser che nel suo 4-3-1-2 chiede esterni solidi, magari poco votati all’attacco, ma incredibilmente decisivi in fase difensiva. Per ora nessuno dei 4 ha brillato. E non è di certo un buon segno.

CENTRALI DIFENSIVI – Biraschi, Chiosa, Ligi, Rea: in 4 per due maglie. Ma manca l’esperienza. Manca a dire il vero il regista di difesa, uno in grado di poter portare gli altri per mano. Biraschi è andato forte, Chiosa per ora non trova spazio e Ligi e Rea lotteranno per l’altro posto da titolare. Si ha la sensazione che Biraschi non possa sopportare il ruolo di responsabilità per tutto il campionato. L’assenza di Pisacane, partito per Cagliari e la sfrontatezza che regalava Ely sono eredità pesanti lasciate dalla passata stagione.

CENTROCAMPO OK MA MANCA L’UOMO D’ORDINE – Arini superstar. E pensare che era stato insierito nella trattativa di cessione di Rastelli a Cagliari. Il no del giocatore con un contratto in scadenza a giugno. Il ritiro ed è scoccato l’amore con Tesser. Per ora, se c’è un centrocampista che Tesser preferisce è lui. E’ già in forma e con Gavazzi è forse tra le coppie mediane più forti della B. Per il terzo a sinistra è cosa di Zito, ancora leggermente in ritardo ma con 20 giorni davanti per essere pronto per il campionato. Schiavon è un’ottima seconda scelta, ma lì al centro serve un uomo d’ordine. A meno che Tesser non voglia stravolgere tutto e puntare tutto su Arini ed accontentarsi di Schiavon per una staffetta di garanzia per tutto il campionato. E poi c’è sempre Jidayi, l’usato garantito con esperienza arrivato da Castellammare.

ATTACCO OK – Non sappiamo cosa poteva succedere se Castaldo fosse stato disponibile da subito. Magari Tesser avrebbe lavorato per un tridente da brividi rinunciando anche al trequartista. Ma Castaldo sarà out fino a fine novembre e la coppia Tavano-Trotta fa paura a tutti. Anche al palermo che lo ha provato sulla propria pelle nella sfida di Coppa Italia. Nel ruolo di trequartista Insigne è senza concorrenza. Soumarè è ancora troppo acerbo e non sembra avere l’autorità per competere per un posto da titolare. Poi c’è Mokulu e infine Pozzebon. Se parte Pozzebon servirà un’altra punta. Non si può correre il rischio di ritrovarsi con gli arieti contati. L’infortunio di Mokulu insegna che un ko inaspettato può mandare in frantumi mesi di lavoro

 

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