SERIE B

Avellino il bicchiere è mezzo vuoto senza se e senza ma

Ognuno ha il proprio modo di vedere le cose. Nel calcio poi questo concetto si amplifica ancora di più, con tifosi, addetti ai lavori e anche persone che non sanno nulla dell’argomento che devono esprimere la propria scienza al riguardo. Ieri al Partenio-Lombardi c’è stata una partita bellissima dal punto di vista dell’intesità e della voglia di fare calcio di entrambe le compagini. Chapeau agli interpreti. C’è però da fare delle considerazioni che vanno oltre lo spettacolo e l’impegno. L’Avellino ieri dopo aver profuso tutte le sue forze, e di questo bisogna essere fieri dei propri giocatori, non ce l’ha fatta a dare il colpo di grazia ad una formazione con una migliore posizione in classifica. Alla fine si è usciti dal rettangolo di gioco con un pareggio che costringe l’Avellino a rimanere momentaneamente fuori dalla zona play-off. Forse questa partita ha sancito la verità su questo Avellino che al momento ha otto squadre con più punti in classifica. La verità è che l’Avellino di ieri quando deve buttare il cuore oltre l’ostacolo sembra sempre incappare in qualcosa di più grande. Ieri si può parlare di tutto: del sangue sputato in campo e delle forze mai risparmiate, di una squadra avversaria tra le più forti della categoria e anche della sfortuna sempre sulle spalle degli uomini di Tesser. Quando però ti ritrovi in situazione come quella di ieri salta tutto. O ci sei o non ci sei. O sei pronto o non lo sei.  Quando ti ritrovi in situazioni come quella di ieri devi azzannare al collo l’avversario senza se e senza ma. Devi forse rischiare anche di perdere per crescere e far capire che vuoi davvero qualcosa in più di quei maledetti cinquanta punti. Dire ad oggi che l’Avellino non pensa di entrare nei primi otto posti sarebbe blasfemia. Anzi si può anche dire ma sarebbe lesa maestà verso un intero ambiente pensarlo. La cosa più grave sarebbe accontentarsi e non provarci ancora una volta. La serie B è difficile all’improvviso ti puoi ritrovare giù e andare in bambola dice qualcuno. Ma l’Avellino ha dimostrato di avere una squadra solida con un allenatore che ha nella sua più grande capacità quella di mettere un punto ed uscire dalle difficoltà. Ha nove punti dalla zona rossa e otto squadre che da adesso alla fine del campionato dovrebbero diventare imbattibili per inguaiare realmente il sodalizio irpino. Un calendario che alla fine ci consente impegni meno difficili e ci da il diritto di giocare per prenderci quegli otto posti. Piccoli errori, quella mancanza decisiva di dare il colpo di grazia all’avversario in ginocchio ad oggi ci sta mancando. All’andata nelle prime quattro giornate l’Avellino aveva preso 4 punti con la vittoria casalinga con il Modena ed il punto con il Novara. Il ritorno parla di un Avellino sugli stessi livelli con un punto in più ma che non riesce a essere decisiva con chi è avanti e dunque non riuscire a rompere quell’equilibrio instabile in quella zona alta della classifica che porta al sogno. Chiudiamola qui. Sono punti di vista. Chi pensa che questo Avellino sia dai play-off al momento vedrà un bicchiere mezzo vuoto senza se e senza ma. Chi invece spera nella salvezza vedrà un bicchiere colmo fino all’orlo pronto a traboccare già nella trasferta di Vicenza e presto si disseterà abbondandemente. Forse a quel punto sarà tardi per avere una posizione di comodo per nuovi obiettivi e se solo allora il bicchiere vi sembrerà mezzo vuoto ricordate che sono punti di vista amici… sono solo punti di vista.<br>

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