SERIE B

Avellino, impara a reagire!

O si segna per primi o non si fanno punti. L’Avellino di quest’anno è cosi. Incapace di reagire se viene viene punto per primo. Salernitana, Cagliari, Bari, Vicenza e ieri Crotone. Per cinque volte i biancoverdi si sono trovati in svantaggio, per cinque volte ne sono usciti sconfitti. Eppure la squadra di Tesser in tutti i match in cui ha ottenuto zero punti ha fatto la partita. Bel gioco, propositivi, pericolosi, padroni del campo, ma… TAC! Ecco che l’episodio a sfavore è dietro l’angolo, magari con un gol irregolare, vedi Salerno e Cagliari, o con un rimpallo favorevole, è il caso di Vicenza e del “gollonzo” di ieri sera a Crotone. Da quel momento l’Avellino ha difficoltà a reagire, si incarta, anche se trova il gol del pareggio, non riesce a riprendere le giuste condizioni mentali.

È una pecca che costa tanto anche nel procedimento inverso, basti pensare che tutte le volte in cui i lupi dovevano difendere un vantaggio di misura, si sono fatti puntualmente raggiungere. È successo a Livorno, a La Spezia e addirittura due volte col Brescia. È una squadra che trova la tranquillità solo nella sicurezza del risultato, tanto che tutte e tre le vittorie sono arrivate quando i gol di scarto erano almeno due e i gol presi zero. È un’analisi statistica, di certo non matematica poiché influenzata da episodi arbitrali e non. Ma fa riflettere. Fa giungere ad una conclusione che per una squadra che punta ai Play-off è agghiacciante: l’Avellino non ha nessun problema di gioco, anzi, è capace di far tremare tutte le difese, ma ha un grosso problema di testa. È una squadra che sembra aver poca fiducia nei propri mezzi, che si adagia sul risultato e che non è in grado di reagire con la giusta cattiveria.

Non è un problema irreparabile, tutt’altro, ma Tesser e i ragazzi devono cominciare a riflettere su questo aspetto. La serie B è fatta soprattutto di testa e cattiveria agonistica, l’Avellino deve capirlo, perchè il buon gioco è giusto, ma a conti fatti non basta.

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