SERIE B

“Bombetta” story: prima uomini, poi calciatori

Francesco Pisano è ormai un nuovo giocatore dell’Avellino. Andiamo a conoscere nel dettaglio la storia calcistica di “Bombetta”, questo il suo soprannome, svoltasi quasi interamente in quel di Cagliari. Arrivato nel settore giovanile rossoblu nel lontano 1997, Pisano conquista un posto in prima squadra con voglia ed abnegazione, grazie alle quali arriva ad indossare anche la casacca delle varie nazionali giovanili.
L’esordio in serie A arriva all’età di diciotto anni contro il Lecce di Zeman. Tredici presenze nella prima stagione in A. È solo l’inizio di un’ottima carriera. L’anno dopo il terzino classe ’86 si guadagna la titolarità finendo di diritto, con Lopez ed Agostini, tra gli inamovibili della retroguardia rossoblu. Con la sua velocità, la sua disciplina tattica, diviene celebre proprio per la sua affidabilità che spinge moltissimi a “comprarlo” al fantacalcio, la sua duttilità (può giocare sia terzino destro che sinistro) attira su di sé le attenzioni delle big del calcio italiano, conquista la maglia da titolare nell’Under 21 azzurra e diventa il più giovane capitano nella storia del Cagliari. Una storia d’amore infinita quella con  club sardo. Il giorno più bello è forse quello del gol alla Roma (l’unico in carriera) nel successo sardo per 4-2 all’Olimpico. Poi, nel 2013, arriva un brutto infortunio. Pisano recupera ma nel frattempo a Cagliari cambia tutto. Via Cellino, dentro Giulini. Pisano ha il contratto in scadenza nel 2015, come i suoi inseparabili compagni Daniele Conti ed Andrea Cossu. Qualcosa si rompe. Il giocatore era disposto a firmare in bianco il rinnovo del contratto, rinnovo che sembra vicino ma poi salta tutto. Il giocatore dirà di essersi sentito tradito e di essersi sentito dire parole che gli hanno fatto del male e non gli hanno permesso di lavorare più serenamente. “Quando non sei ben voluto a casa tua non ti senti più come una volta”. Ecco perché Pisano decide di lasciare Cagliari. Per lui la fiducia e i valori vengono prima di tutto. E con lui Conti e Cossu. Poi arriva il Bolton. Poco spazio visto anche il mancato adattamento. Ora c’è l’Avellino. Un grande giocatore e soprattutto un grande uomo. Ecco perché i lupi lo hanno scelto.

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