SERIE B

Vinicio: “Porto i colori biancoverdi dentro di me. Ora è il momento di vincere”

Un personaggio che ha fatto la storia del calcio. Luis Vinicio è da considerarsi una leggenda vivente di questo sport. Attaccante brasiliano classe ‘32, stella del Botafogo insieme all’indimenticato Garrincha, arriva in Italia nel lontano ‘55, acquistato dal Napoli dell’allora presidente Achille Lauro, famoso armatore nonchè all’epoca anche sindaco della città partenopea. Cinque stagioni dove diventa l’idolo indiscusso della piazza, che lo chiama subito “o lione”. Poi due annate a Bologna, poi altre quattro a Vicenza, dove tra l’altro si laurea anche capocannoniere. E’ come allenatore, però, che si fa amare ad Avellino. “O Lione” arriva nel 1980 all’ombra del “Partenio”, reduce dall’esperienza napoletana. In questi due anni scrive pagine gloriose del club biancoverde. Lascia nell’ 82, per poi tornare in Irpinia nell’ ‘86 restandoci fino all’ ‘88. Intercettato telefonicamente in esclusiva dal quotidiano del sud, Luis Vinicio ricorda con affetto Avellino: “Porterò sempre con me questa città, che mi ha dato tantissimo nel corso della mia carriera, ma soprattutto della vita. Un periodo storico bellissimo, una piccola squadra che è salita agli onori della cronaca nazionale per la sua compattezza, quello spirito guerriero che ancora oggi lo contraddistingue”. Un amore viscerale quello che lega il brasiliano ai colori biancoverdi. Anche oggi, a distanza di tanti anni: “Devo ammettere che per via dell’età non posso seguire come prima la squadra, ma ho saputo che sta battagliando per tornare in Serie A. Trovo Rastelli un giovane tecnico che si sta affermando, speriamo continuerà a fare bene con questo gruppo. Avellino merita tornare nel calcio che conta”.

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