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[Amarcord] – 13 febbraio 2005: Avellino-Napoli 2-0. Quando la metropoli si inchinò alla provincia

13 febbraio 2005, Stadio Partenio, pioggia battente. Si gioca Avellino-Napoli, una gara attesissima.  L’imperativo è dimenticare quanto accaduto l’anno precedente, in Serie B, quando morì, una tragica serata del 20 settembre 2003, Sergio Ercolano, tifoso azzurro che per entrare al Partenio cadde in un fossato e perse la vita qualche ora dopo all’ospedale Moscati.

L’Avellino e il Napoli si ritrovano in Serie C dopo quella stagione in Serie B del 2003-04. I lupi di Casillo erano retrocessi ed erano passati dall’ex patron del grano ai fratelli Pugliese, che ne avevano rilevato la società. Il Napoli invece era fallito e si era appigliato al lodo Petrucci che gli consentiva di ripartire dalla categoria inferiore a quella che stava disputando, invece di tornare nei Dilettanti. De Laurentiis rilevò la società iniziando un progetto importante (in atto tutt’ora).

Il 13 febbraio 2005 Avellino e il Napoli si giocano una fetta importante di campionato: l’Avellino in lotta per il primo posto, all’inseguimento della lepre Rimini, il Napoli in ritardo rincorre la zona playoff, per risalire dalla Serie C alla serie B. Davanti, come detto, il Rimini di Leo Acori corre (e lo farà fino a fine campionato vincendolo con merito), dietro non c’è spazio a distrazioni. Il tempo è da lupi, fa freddo, piove a dirotto. E’ una gara per veri uomini, per lottatori. Il campo del Partenio è al limite della praticabilità. 

Si respira aria di grande festa. Finalmente si gioca.

Dopo un primo tempo più a tinte azzurre, con occasioni dell’ex Capparella e il Pampa Sosa, nella ripresa, la fame e l’ardore dei lupi si fecero sentire.

A castigare il Napoli, due attaccanti, che con l’Azzurro hanno in qualche modo avuto a che fare. Massimo Rastelli, ex attaccante napoletano anche in Serie A, e Raffaele Biancolino, lui, napoletano di nascita (di Capodichino) che affonderà poi gli azzurri anche nella finale payoff dello stesso anno. Fu la prima sconfitta per Edy Reja che da novembre aveva sostituito sulla panchina azzurra Giampiero Ventura, esonerato. Reja ottenne poi la seconda sconfitta nella finale playoff, di qualche mese dopo. Una grande soddisfazione per Antonello Cuccureddu invece, tecnico dell’Avellino che era in discussione perchè il Rimini stava prendendo il largo. E infatti, il tecnico sardo non ebbe l’onore di accompagnare l’Avellino ai playoff e alla successiva promozione, sostituito a poche giornate dalla fine del campionato da Francesco Oddo, che portò l’Avellino alla storica finale e promozione sempre con il Napoli.

Un pomeriggio di festa dunque, la piccola provincia fece tremare la metropoli. Un piccolo antipasto di quello che sarebbe accaduto poi a giugno. Il Napoli si rese conto quel pomeriggio che per tornare in Serie B, avrebbe dovuto fare i conti con l’Avellino. E così fu.

 

Domenica 13/02/2005 – Ventitreesima giornata –
 
L’Avellino piega il Napoli.
Nona vittoria al Partenio: irpini a soli 3 punti dal Rimini capolista.
Rastelli e Biancolino micidiali in sei minuti. Primo ko per Reja, in formazione rimaneggiata.
 
AVELLINO – NAPOLI 2 – 0 (21169 spettatori)

Arbitro: Ciampi di Roma.
Guardalinee: Cariolato e Longhi.

AVELLINO (4-3-3): Cecere, Ametrano, Puleo, Criaco, Moretti, Riccio, Fusco, Milesi (25’st Cinelli), Rastelli (38’st Leone), Ghirardello, Biancolino (38’st Evacuo).
Panchina: Musella, Vastola, D’Andrea, Montezine. All. Cuccureddu.
NAPOLI (4-3-3): Gianello, Grava, Scarlato, Ignoffo, Bonomi, Montesanto(32’st Pià), Fontana, Corrent, Abate, Calaiò (19’st Sosa), Capparella.
Panchina: Saviano, Terzi, Nigro, Mora, Gatti. All. Reja.

MARCATORI: 30’st Rastelli, 36’st Biancolino.

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