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Avellino Calcio – Umiliati e delusi. Ora basta: andate via tutti

Senza grinta, senza coraggio, senza voglia. Così possiamo definire ogni singolo giocatore sceso in campo contro la Salernitana in uno dei derby più orrendi della storia biancoverde. L’atteggiamento mostrato dall’Avellino non ha scusanti, dal primo minuto la squadra ha avuto un atteggiamento sufficiente, come se non si avvertisse quella pressione necessaria per affrontare tali impegni.

La partita di ieri doveva essere il riscatto, il riavvicinamento della squadra e dell’allenatore con la tifoseria, che nonostante la pesante sconfitta dell’andata ed i risultati deludenti, è rimasta vicino a sostenere questa squadra.

Una formazione che non ha anima, che non rispecchia minimamente quei duemila tifosi arrivati dall’Irpinia che carichi di entusiasmo speravano di vedere un match migliore. Migliore, non vincente, si badi bene.

Novellino non può scendere dalle nuvole a fine match nell’interrogarsi sul perche questa squadra oggi abbia avuto un approccio sbagliato. Si evidenzia quindi una mancanza di preparazione, di gruppo, di pressione, il mister evidentemente non è capace di reggere un determinato clima nonostante il proprio palmares. La squadra messa in campo evidenzia lo stato d’animo del mister: timorosa, impaurita ed inerte nel reagire. La sostituzione a fine primo tempo (Bidaoui sostituito da Asencio) è il campanello d’allarme di un allenatore che capisce di aver sbagliato tutto, incapace di leggere le partite più difficili.

I giocatori arrivati nel mercato di gennaio, tranne il viziato Cabezas che ancora rimane in Ecuador, sono stati protagonisti di un match insufficiente: dall’errore di Morero che incespica nel pallone a De Risio in grande difficoltà in campo, impaurito dall’aggressività granata, idem dicasi Wilmots subentrato a De Risio, completamente fagocitato dal gioco degli ippocampi e autore del fallo di mano sull’improbabile tocco di tacco di Zito.

L’entusiasmo intorno alla squadra è finito, il legame si è spezzato. Adesso si deve aspettare solo il traghettamento fino alla fine della stagione, in un campionato privo di gioie e carico di delusioni. La società ha enormi responsabilità sulla gestione dello spogliatoio e soprattutto per le promesse fatte nel corso di questa isterica stagione, senza ricapitolare i vari svarioni di un nervoso Taccone. Questa è la stagione più bassa nella storia biancoverde sotto il profilo dell’orgoglio, oramai calpestato e denigrato.

Ora più che mai va ricompattata la tifoseria, delusa ed amareggiata dopo mesi di fiducia incondizionata data alla società ed alla squadra.

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