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Avellino, Claudio Foscarini: “Mi è dispiaciuto lasciare ma avevo capito che molti pezzi non erano al loro posto. Ho incontrato alcuni tifosi, mi fa male vederli così giù”

E’ stato protagonista dallo scorso aprile fino a fine maggio, quando nella serata di Terni portò l’Avellino alla salvezza e concesse la possibilità del sesto campionato di fila in Serie B per i lupi. Possibilità poi annullata dalla giustizia sportiva questa estate e dalle fideiussioni presentate in ritardo.

Ai microfoni de Il Mattino ha analizzato il momento della squadra biancoverde un grande ex tecnico, Claudio Foscarini. L’allenatore veneto, rimasto nel cuore dei tifosi per la sua grande serietà e professionalità, ha parlato di tante cose, ha ammesso di seguire anche il lupo in Serie D e di aver incontrato diversi tifosi avellinesi che lo hanno inneggiato.

Queste le sue parole a Il Mattino: “Non avrei mai voluto lasciare l’Avellino, ma non c’erano le condizioni per andare avanti. Mi ero accorto che molti pezzi non erano al loro posto. Se tutto era perfetto oggi stavamo parlando di altro, di un Avellino in Serie B con me alla guida dopo 4-5 giornate di campionato già disputate. Purtroppo è andata così. Quello che è accaduto questa estate, poi, era impensabile e mi ha amareggiato tanto. Sono dispiaciuto molto per i tifosi. Non meritavano tutto questo. Li ho incontrati sabato scorso a Carpi alcuni di loro, persone che vivono a Modena. Mi hanno abbracciato e ringraziato per lo scorso campionato, ma li ho visti troppo giù di morale. L’anno scorso grazie alla loro spinta, al loro grande calore, ci siamo salvati, calore che non ho avvertito in questo incontro. I loro occhi erano come spenti. Erano distrutti psicologicamente e mi ha fatto male vederli così”. 

Poi Foscarini parla della Serie D, ammettendo di seguire le sorti del lupo anche tra i dilettanti: “Si seguo l’Avellino in D. Lo faccio sempre con le squadre che ho allenato e che ho nel cuore, anche se qualcuno può dirmi, ma come, Avellino per due mesi che hai allenato già ti è restata nel cuore. Si, sono stati due mesi stupendi. Cominciare bene era difficile, visto che sono partiti un mese dopo le altre e quindi va dato atto all’ottimo lavoro dello staff tecnico e del mister. Il piccolo passo falso di domenica ci sta, ma va subito cancellato. So che domenica c’è uno scontro diretto, magari vincerlo metterebbe a tacere i primi mugugni. L’Avellino ha l’obbligo di vincere il campionato per la storia del club, per riportare entusiasmo alla piazza e gente allo stadio. Se la piazza si innamora di nuovo della squadra credo che il Partenio sarà uno spettacolo ogni domenica, spettacolo che neanche io ho goduto in pieno. A Graziani e al suo gruppo auguro il meglio. Lasciare un bel segno qui ad Avellino ti resterà per sempre, glielo posso assicurare. Morero? Lo conosco bene, è un grande professionista, mi fa piacere sia stato nominato capitano, è una bella persona e può far valere la sua esperienza ai giovani. Conosco anche Matute. Kelvin era con me alla Pro Vercelli, poi lo lasciammo andare alla Casertana ma fu un grande rimpianto. Anche lui non c’entra nulla con la Serie D”. 

Infine un discorso sugli Under, la cui regola non piace a mister Foscarini: “Under? Onesto non mi è mai piaciuta questa regola che impone un numero di Under obligatori dal primo minuto. Certo, si vuole far crescere giovani talenti per il calcio italiano, ma per me non è questo il modo. E’ difficile poi gestirli. Infine dico che spero di vedere presto l’Avellino almeno in B, se non più in alto. E’ difficile perchè il passaggio dalla C è durissimo (per ora bisogna pensare ancora alla D) ma sono sicuro che i tifosi tra qualche anno potranno festeggiare quello che gli è stato scippato”. 

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