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Calcio Avellino – Novellino, ora tocca a lei: azzeri lo spogliatoio e non si senta ostaggio di prime donne

Novellino abbia il coraggio, ora, di azzerare le gerarchie in squadra. Da subito. Senza se e senza ma. Basta il bello e il cattivo tempo. Basta tutto. Non ci sono giustificazioni che tengono. Non esiste più l’anzianità, non esiste più il rispetto per quello che è stato. Perchè fa parte del passato e quello che preoccupa è il presente. E il futuro. Quindi, il tecnico, è chiamato oggi ad una scelta importante. Azzerare i ruoli se l’Avellino vuole salvarsi. Azzerare le prime donne. Mettere tutti sullo stesso livello. A partire dalla fascia di capitano. Indipendentemente da tutto e da tutti e da qualsiasi motivo. Le assenze di Castaldo e D’Angelo all’Arechi pesano. Perchè fanno pensare a cose strane. A rotture, a frizioni all’interno dello spogliatoio. Se poi arriva un ko come quello dell’Arechi, ci scusino tutti ma i dubbi restano, specie se ci aggiunge che persino il patron non si è recato allo Stadio preferendo, in una partita così importante per la piazza e per il futuro, restare fuori dall’Italia. Quindi la disaffezione verso la piazza dovrà essere punita. Da subito. Perchè solo così si riuscirà eventualmente a ricomporre lo spogliatoio turbato da una società assente e da calciatori, che dovrebbero essere un simbolo, e che invece hanno abbandonato la barca prevedendo il naufragio. Non ci sono giustificazioni per come si è giocato all’Arechi. Non ci sono giustificazioni per chi non si è presentato. Non siamo mica a scuola, qui. Ragland, cestista della Scandone, giocò con un fratello vittima di un attentato negli Usa. Partì dopo, con la morte nel cuore, diede tutto e poi partì. Quello era un professionista vero con la P e la V maiuscola. Quindi, adesso, il presente e il futuro è nelle mani di Novellino. Non deve sentirsi schiavo dello spogliatoio. E se ha problemi di gestione lo dica. Lo dica subito. Entri in sala stampa e dica apertamente chi, in questo momento, nello spogliatoio, vuole il male dell’Avellino. Faccia nomi e cognomi e non sia complice. Non abbia paura. Perchè sappiamo quanto sia difficile, in questo momento, viverlo lo spogliatoio. Con ragazzi, come Morosini, per fare un nome, che hanno dimostrato di voler dare tutto anche a distanza per l’Avellino. Mister, la preghiamo. Dall’alto della sua esperienza Lei è l’unico che può salvarla veramente questa squadra. Ma se può essere un appello il nostro, ora deve tirare fuori tutto il carisma che ha. Azzeri tutto e riparta. E non esiti a mettere fuori squadra i contestatori e quelli che ritiene remino contro. Perchè farli giocare significherebbe perdere. A prescindere…

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