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Calcio Avellino, pres. Mauriello: “La mia più grande soddisfazione il caso Alfageme. Tutti uniti per un grande Avellino”

Alla trasmissione “Tifare Avellino è uno stile di vita” di Irpinia News, è stato ospite il presidente dell’Avellino, Claudio Mauriello. Il presidente ha parlato a 360 gradi della sua esperienza di questi mesi, del campionato, della società degli errori fatti, delle critiche, ma di un progetto importante.

Queste le parole del presidente Claudio Mauriello: “La speranza nostra era magari ritrovarci a questo punto del campionato al vertice della classifica. Però, partendo in ritardo, avendo avuto alcuni imprevisti per strada, abbiamo perso alcuni punti e ora tocca inseguire, l’importante è essere avanti alla fine, come dico sempre, se le altre saranno state più brave gli batteremo le mani. Quello che conta è che la società è sana, che sta lavorando bene per dare il massimo per questa terra e costruire un progetto ambizioso. Le critiche? E’ giusto ci siano, fanno parte di qualsiasi circostanza della vita. Però devono essere critiche costruttive, che magari ti fanno crescere. Le critiche sterili invece, lasciano il tempo che trovano. Ad esempio, vengo accusato di essere incompetente per non aver eluso una “norma” per vincere il campionato, e allora, nel caso, a me fa piacere essere incompetente, se devo essere accusato di essere incompetente per nascondermi dietro a false verità, sono contento di essere incompetente. Però a me quello che conta dire è che sono innamorato di questa terra e di questi colori e lo sforzo che quotidianamente io, Gianandrea e il resto del gruppo Sidigas mettiamo per portare in alto questi colori, sono sforzi disumani dei quali vado orgogliosamente fiero, perchè fatti con amore”.

Mauriello parla poi del progetto che ha in mente la società per il futuro dell’Avellino: “Gli errori sappiamo che sono stati fatti, siamo una società giovane, sono stati errori in buona fede, che ci aiuteranno a crescere e ci faranno bene per imparare da situazioni passate e non ripeterli. Accettare la sfida Avellino è stata bella, De Cesare sapeva che questa sarebbe stata una sfida anche pericolosa, ma molto eccitante, perchè Avellino è una piazza ambiziosa, una piazza che non ti perdona nulla, ma è una piazza che se la rispetti e la porti in alto con i risultati ti osanna per sempre. La macchina che abbiamo costruito è ben avviata anche se è nata da poco, ma c’è tutto per far bene. Oltre alla squadra, c’è un progetto importante per un settore giovanile adeguato, che dalla Serie C verrà ampliato, ora c’è la Juniores che ci sta regalando grandi soddisfazioni, poi ci impegneremo per migliorare le strutture, dal Partenio ad altri campi di allenamento, c’è una intenzione di poter donare all’Avellino, alla città e ai tifosi il massimo possibile. Quanti anni per la Serie B? Non voglio illudere i tifosi! Non mi va di dare numeri. Cercheremo di diminuire il più possibile gli anni, costruendo e programmando quotidianamente. Musa? Ha fatto un gran lavoro. In estate non era facile, ha dovuto fare un lavoro di urgenza, visto che la società è nata a fine agosto e praticamente non avevamo nulla. A gennaio invece, ma già da dicembre, Carlo ha dimostrato le sue qualità portando ad Avellino giocatori da Avellino. Anche i più giovani calciatori sono di spessore, e quando gli parlo, vedo nei loro occhi e nelle loro parole la voglia di dare il massimo per una piazza così importante”. 

Mauriello poi parla del suo amore per questa maglia e per la sua città e sul caso Alfageme: “Il caso Alfageme che prima avete nominato, è stata la mia soddisfazione più grande. Da irpino, uscire da quell’aula di tribunale federale, dove in estate la terra irpina è stata umiliata e distrutta, con una grande vittoria, con una soddisfazione, è stato fantastico. Non è stata la vittoria di Mauriello, ma la vittoria di un popolo, di una città, che in qualche modo ho riscattato. Non dimentico lo scorso luglio, in quelle aule, tutti quei tifosi che piangevano con 40 gradi, tutta quella gente umiliata. Ora invece abbiamo avuto in qualche modo la nostra rivincita. Non sapete con quale emozione sono entrato in quell’aula, con la voglia di donare al nostro popolo una rivincita”. 

Parole anche sui tifosi: “L’Avellino non è solo Avellino città, ma soprattutto la provincia. L’Irpinia è la nostra casa, capisco che ci sono tifosi anche lontani da Avellino che non possono seguirci con costanza e allora la mia idea che stiamo portando avanti con De Cesare, è quella di predisporre anche allenamenti, partitelle, amichevoli, in giro per l’Irpinia. Vicino alla nostra gente, perchè è questo che conta. Se mi chiedo chi me l’ha fatto fare? Sempre, ogni giorno. Però sono orgoglioso di averlo fatto e di fare ancora tanto. Io ringrazierò per sempre De Cesare, quando mi ha affidato il compito che sto svolgendo ora. Io non ero adatto forse, perchè sono un gran tifoso dei lupi, e diventare presidente, della mia squadra del cuore, è incredibile”. 

Su De Cesare: “E’ una persona squisita che si pone tanti problemi per migliorare le sue realtà, sia calcio che basket. Anche quando si vince, ci sentiamo, e mi dice sempre Claudio, cosa si può fare per migliorare questa o quella cosa? E’ davvero eccezionale. Quando c’è stato un momento di crisi sportiva, quando non arrivavano i risultati, ricevemmo una telefonata, gente che voleva acquistare la società e chiedeva a De Cesare il prezzo. La risposta di Gianandrea, fu “un miliardo di euro”. Questo fa capire che De Cesare resterà alla guida di questa società”. 

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