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L’analisi: Avellino-Cesena, bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto?

1 punto guadagnato o 2 punti persi? È la domanda che ha assillato un po’ tutti dopo il triplice fischio finale. Eppure l’Avellino aveva cominciato bene: nonostante l’approccio migliore dei cesenati, sono stati i lupi a passare in vantaggio con un gol strepitoso da parte di Ardemagni, imbeccato da un preciso lancio di Jiday. Poco dopo, però, il primo dei due episodi che ha cambiato il volto del match: tiro velenoso dalla lunga distanza di Laribi, all’apparenza innocuo, ma che assume una strana traiettoria complice anche il vento che in quel momento tirava a sfavore dei lupi e Radunovic manca la presa lasciandosi cadere il pallone alle spalle, regalando di fatto il pareggio al bianconeri. Ma i lupi non si lasciano abbattere e sfiorano il vantaggio in più di una occasione: prima con Ardemagni, sinistro al volo che termina alto e poi con Laverone, desto a giro sul secondo palo che esce di pochissimo. Il Cesena non resta a guardare e impensierisce più volte gli uomini di Novellino, ma il portiere dei lupi si fa trovare sempre pronto, riscattandosi alla grande.

Nella ripresa è di nuovo il Cesena a partire forte, ma è alla metà del secondo tempo che la partita subisce la seconda svolta. Accade tutto in pochi minuti: al 63esimo Novellino sostituisce Castaldo per Bidaoui, in cerca di forze fresche per impensierire la retroguardia del Cesena, ma poco dopo Ardemagni, vedendosi fischiare contro l’ennesimo fallo subito, prima viene ammonito per proteste e ingenuamente rimedia il secondo giallo che gli costa l’espulsione, per aver platealmente applaudito la decisione dell’arbitro Minelli. Avellino in 10 e senza un punto fisso in attacco. A questo punto il Cesena schiaccia i lupi nella propria metà campo, ma le occasioni più ghiotte sono proprio a favore dell’Avellino che, in ripartenza, sfiora per due volte il vantaggio prima con Paghera, lanciato in campo aperto da Bidauoi e poi con lo stesso giocatore marocchino che dopo aver superato 3 avversari in slalom, conclude incredibilmente a pochi passi da Agliardi sull’esterno della rete.

Alla fine il pareggio sembra essere il risultato più giusto, il quinto utile consecutivo per i lupi: 11 punti in 5 partite, un miniciclo di fuoco superato alla grande, media da play-off e Avellino che si riconferma una delle migliori squadre del torneo nel girone di ritorno. L’importante era mantenere le distanze invariate con le inseguitrici, missione compiuta. Un punto in più verso la vetta che si chiama salvezza. Manca davvero poco e finalmente potremo goderci un finale di stagione più sereno, dopo un’annata assai turbolenta, che ha messo a dura prova tutto l’ambiente irpino: squadra, tifosi e società.

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