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L’analisi – Novellino sul banco degli imputati? Con stima, scusate, ma sarebbe davvero ridicolo

C’è un fastidioso ronzio da un paio di settimane a questa parte di parole dette e non dette, di impressioni “social” accennate e di liberi sfoghi post partita nel momento critico della stagione. Flussi di idee, anche comprensibili, se non fosse che al centro del dibattito c’è Walter Novellino. L’allenatore biancoverde che ha preso alle porte di dicembre una creatura amorfa e ne ha fatto una squadra di pallone. E non confondiamo le critiche trapelate dopo le ultime uscite dei biancoverdi con non riconoscenza arretrata. Nel calcio la riconoscenza non esiste si sa. Giusto cosi. Ma se l’Avellino di oggi fa quello che sta facendo è tutto merito dell’uomo sulla panchina. Il merito di trovarsi già salvo se qualcuno non gli avesse tolto tre punti seduto ad una scrivania. Perde con Ascoli e Benevento e non riesce a spuntarla con il Bari in casa? Si può essere delusi. Certo. Giusto. Ma non si possono fare parabole astruse sull’inserimento dall’inizio di Omeonga, della permanenza in campo di Eusepi, se schierare sempre Bidaoui e Migliorini o far giocare di destro Verde. Con il senno di poi ci sono esperti da bar che potrebbero allenare la Selecao. Perchè un conto è criticare assetto di gioco, cattiveria agonistica, predisposizione al sacrificio come questa piazza giustissimamente ha fatto nel recente passato, un conto è pesare con il bilancino scelte fatte nel pre gare da astrusi ragionamenti pallonari. Cosi si inclinano i rapporti. Si inizia cosi. Novellino sta lavorando con il materiale che ha a “disposizione” ed ha portato i ragazzi a sua “disposizione” a vincere contro Verona, Spal e Cittadella e pareggiare contro il Frosinone. Il finale di stagione per l’Avellino sarà a fiato corto di gambe e di testa? L’allenatore ce l’ha messa tutta e durante la settimana continua a farlo. Sa di dover gestire anche questo aspetto. La piazza dovrebbe in questo momento chiedere una riconferma forte, decisa di questo tecnico. Di quest’uomo che corre e sbraita nella sua area tecnica più del primo dei suoi uomini in campo. Un po’ di attenzione prima di scaricare la giusta rabbia per non essere stati concentrati in campo a Ascoli, per aver perso un derby contro una squadra costruita con fior di euro e per non aver messo sul rettangolo di gioco la stessa foga tra primo e secondo tempo nel match contro il Bari. Un po’ di attenzione quando si giudica il lavoro di Novellino. Tra un appunto e una critica non è possibile ritrovarci quest’uomo sul banco degli imputati. Con stima, scusate, ma sarebbe davvero ridicolo.

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