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L’anello al naso: caro Prof Taccone ma ci faccia il piacere

È che non ci viene più nemmeno la voglia di contestare. Nemmeno più la voglia di dire qualcosa. Obiettare, arrabbiarsi. Quando c’è rassegnazione significa che tutto ormai è andato. Finito. Morto. Ad uno che ti dice che la squadra per l’80% è già pronta non puoi più obiettare nulla. Perché uno che ti dice una cosa del genere senza aver sciolto le riserve sulla iscrizione al campionato, sulla scelta dell’allenatore, sulla idea di gioco ne avrà, o è da rinchiudere o è talmente convinto che devi dargli fiducia ad oltranza.

 

Ma la fiducia in Taccone non c’è più da anni. Dice una cosa ed accade il contrario. Ne afferma un’altra e si verifica l’opposto. L’anello al naso. Si ce l’abbiamo noi. Ce l’ha infilato un irpino. Che crede, forse, che i suoi tifosi appartengono ad una delle tribù del Burundi. C’è stanchezza. Scoramento. Inquietudine. Rassegnazione e vergogna. Vergogna accesa. Vergogna rossa. Non si può dire di più. Non si può obiettare più nulla. Siamo vittime della megalomania di un presidente ormai solo al comando. Siamo ostaggi. E non c’è riscatto che tenga. Qualcuno pagherebbe oro per liberarsene anche.

Come si pagherebbe qualcosa per capire come mai uno come Enzo De Vito resti al suo posto inerme senza dire una cosa. E quelle poche volte che parla c’è il vuoto. Non dice nulla, mai nulla che possa far credere che in fondo, forse, qualcosa c’è. Formazione fatta per l’80% quindi. Ah si. E l’allenatore allora non comanda nulla. Si, facciamola la formazione e la Rosa senza sapere quali idee avrà il nuovo allenatore. Che amarezza. Siamo veramente caduti in basso. Pensavamo di aver toccato il fondo. E invece no. Dopo aver raschiato il barile, stiamo sprofondando ancora di più. Ma l’anello al naso ce lo teniamo stretto. Non contraddite il patron. Sennò si arrabbia. Se lui entra in guerra, parole sue, fa solo morti e non feriti. Meno male. Almeno, con la morte, nessuno proverà dolore. Come lo stiamo provando tutti adesso. Speriamo solo che qualcuno si accorga di noi. E stacchi la spina allora. Perché non ce la facciamo più ad ascoltare bippate ogni giorno. Non ce la facciamo piu’. Liberateci dall’incubo allora. Oppure staccate la spina. E per entrambi i casi chiediamo di fare presto. Ma l’anello, comunque, lo resteremo in buona vista. Per non far nessun torto al Prof. Per carità. Lunga vita al patron. Lunga via al Prof. Lunga vita a Taccone.

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