Basket Avellino, Scandone: Thomas Scrubb, la rivincita del gregario silenzioso

11 agosto 2017. Un caldo incredibile, quasi 40 gradi, erano le 17.00 del pomeriggio. Perché  andare al Palazzetto con questo caldo? Presentazione di Thomas Scrubb con la Scandone. Thomas Scrubb. E chi è?

In giro per Avellino non c’è un’anima. Si arriva al palazzetto con la sudata che scorre in volto. Siamo quattro gatti, con gli addetti stampa della Sidigas ad attenderci. Ed eccolo arrivare, Thomas Scrubb. Dopo l’allenamento, da solo. E’ il primo volto nuovo della Sidigas ad essere presentato, è il primo a mettersi subito all’opera. Non vuole perdere tempo, già ne ha perso tanto. Ne viene da un grave infortunio ai legamenti del ginocchio, ma di lui, si dice bene. E’ un ragazzo che dà l’anima per la maglia in cui gioca, un lottatore, un gregario, uno che si sacrifica. E lo si vede: l’11 agosto, quando tutti sono ancora in vacanza, lui lì a sgobbare e sudare, per entrare quanto prima in forma.

Sfogliamo un pò internet e osserviamo i numeri del canadese: prima esperienza in Finlandia, al Kataja Basket Club, media punti di 3,4 a partita. Poi passaggio in Germania ai Gießen 46ers. Numeri un pò migliori, (5,7).  Poi l’infortunio e poche presenze.

Ad Avellino arriva da mesi di inattività. ma Alberani e Sacripanti scommettono su di lui. Sulla sua voglia di rivalsa e spirito da guerriero. Thomas si presenta dicendo: “Non sono qui per fare 20 punti a partita, quelli non li vedrete mai, ma da me vedrete il lavoro sporco, vedrete la cattiveria agonistica, vedrete altri aspetti del basket, quelli che non finiscono sui tabellini”. 

Ed effettivamente è così. Scrubb nelle prime apparizioni fa tutto ciò che aveva presentato nella conferenza stampa. Le sue partite con la Sidigas però, vanno in crescendo, così come la quota punti. Tocca anche la doppia cifra subito, e soprattutto, oltre al gioco sporco di cui è maestro, mostra un tiro da 3 incredibile. Una tecnica assolutamente da rivedere, magari brutta a vedersi, ma efficacissima.

Scrubb si guadagna sempre più minuti nelle rotazioni di Sacripanti. All’inizio soffre la durezza della preparazione che si fa sentire e venendo da un infortunio serio, la condizione non è eccelsa. Ma visti i tanti infortuni e le condizioni non buone di molti, Sacripanti gli chiede gli straordinari, venendo ripagato alla grande.

Quello che colpisce del canadese è la sua tranquillità: silenzioso, introverso, tranquillo, anche timido. Fa il suo compito e resta in silenzio, anche quando le cose che fa iniziano a diventare eccezionali. Settimana dopo settimana ci si accorge sempre di più di lui: fino alla scorsa settimana, che lo ha consacrato ad uno degli idoli della piazza irpina.

Scrubb diventa un fattore decisivo per la Scandone, sia per la vittoria in Champions League ad Oostende, che a Trento. In Belgio, è il top scorer dei lui e chiude con 12 punti, 8 rimbalzi, 1 rubata, con 2/2 da tre. Ma eccolo che si ripete a Trento, nella gara che consacra la Sidigas a campione d’inverno. Thomas Scrubb chiude con 22 punti, 4/4 da 3, trascinatore nel quarto periodo alla rimonta, poi perfezionata dagli specialisti Filloy e Rich. Ma a suonare la carica è stato lui. Una gara perfetta, contando anche i rimbalzi (7). Solo un errore dal tiro dal campo, che avrebbe reso la sua serata pazzesca, con percentuali del 100% dal tiro. Una cosa pazzesca.

La sua media di 3,4 punti a partita è un lontano ricordo. Scrubb in Italia viaggia già con 9,4 punti a partita. Ma attenzione, se vediamo le statistiche, in casa, il canadese è a 4,5 punti di media, in trasferta è sopra i 12. Un uomo da arrembaggio dunque, un uomo d’assalto: un corsaro. Un uomo su cui Sacripanti farà grande affidamento.

Alberani, in una delle prime interviste del campionato disse: “Scrubb sarà utile sotto il fattore palle recuperate, pressing e assist. Peccato non abbia nelle corde i 20 punti a partita, altrimenti sarebbe mostruoso”. 

Bene, possiamo dire che il Ds aveva ragione perchè ora che i 20 punti a partita li sta iniziando a fare, questo giocatore è davvero una bomba ad orologeria che la Scandone ha in casa. Ed è questo uno dei segreti di questa squadra che sta facendo innamorare tutti. Il lavoro, il sacrificio, il gruppo, la passione, la grinta.

Parafrasando un altro nobile sport, del canadese si può dire che ha lo spirito di gregario, ma la personalità di capitano. E allora, non meravigliamoci se in Italia, i lupi, guardano tutti da lassù. Lo spirito di sacrificio e la voglia di lavorare in silenzio, lontano dagli schermi, da occhi indiscreti, fanno di Scrubb l’idolo silenzioso della Scandone. Il gregario che si prende la sua rivincita.

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