Se c’è una squadra che la scorsa stagione ha fatto parlare di se è senza dubbio la Fiat Torino. Ai ranghi di partenza la squadra piemontese era additata da molti come possibile sorpresa, forte di acquisti di livello come Lamar Patterson e di un coach di esperienza assoluta quale Luca Banchi. Poi i problemi nello spogliatoio, un rapporto tra coach e Direttore Sportivo che non decolla e l’allontanamento del coach proprio nel momento in cui Torino sembrava poter decollare. Come sostituito di Banchi viene scelta una soluzione interna, Paolo Galbiati. Succede l’incredibile: Torino si qualifica alle Final Eight e vince la competizione rilanciando, apparentemente, la stagione. Dopo l’incredibile, e meritato per quanto fatto nella tre giorni fiorentina, vittoria la stagione, però, riprende una piega sbagliata e Torino chiude all’undicesimo posto, mancando l’ingresso ai playoff. Così quest’anno Torino ha deciso di ricominciare: nuovo coach, nuove stelle, nuovo palazzetto. Alla ricerca di una tranquillità che lo scorso anno non c’è mai stata.
[tps_title] Guida tecnica [/tps_title]
Come già anticipato la novità in panchina c’è, ed è una novità enorme: per guidare la propria squadra Forni ha scelto Larry Brown. Il coach non necessita di nessun tipo di presentazione avendo allenato Allen Iverson (“sono stato mandato su questa terra per allenare AI” ha detto in uno speciale dedicato a The Answer), ha creato i Detroit Pistons che vinsero il titolo con una delle pallacanestro di squadra più belle mai viste su un parquet, ha allenato gli Stati Uniti ed è unanimemente riconosciuto come uno dei migliori coach di sempre. Alla veneranda età di 78 anni coach Brown ha deciso di provare una nuova esperienza e porterà tutto il suo sapere all’ombra delle Alpi, cercando di aumentare la portata della sua leggenda
[tps_title] Le novità [/tps_title]
In primis il palazzetto. Torino, infatti, lascerà il PalaRuffini e giocherà al Pala Vela, impianto che di solito ospita il pattinaggio sul ghiaccio e che ha una capienza di ben 6300 posti (anche se probabilmente verrà utilizzato per 4600). Poi i nuovi giocatori, tanti nuovi elementi. In primis Carlos Delfino, nome che anche in questo caso non ha bisogno di presentazioni. Già in passato in Italia con Reggio Calabria e Fortitudo Bologna, in Nba con Detroit, Houston e Milwaukee, la scorsa stagione al Saski Baskonia e, soprattutto, colonna per anni della nazionale Argentina dei miracoli. L’età ormai è una nemica (è nato nell’agosto del 1982) ma il suo contributo in termini di leadership può fare la differenza. Tra i nuovi arrivati spiccano sicuramente Tekele Cotton, Vojislav Stojanović e Jamil Wilson e James Michael McAdoo.
Il primo è una guardia con caratteristiche difensive che ha esperienza a livello europeo avendo giocato nelle ultime tre stagioni in Germania al Ludwigsburg, con il quale ha disputato anche in Champions e Eurocup. Il secondo è un cestista ormai affermato in Italia, dove ha passato molte stagioni a Capo d’Orlando, imponendosi come uno dei migliori prospetti del campionato e leader tecnico della squadra siciliana. La sua ascesa è stata frenata da un brutto infortunio ma la scorsa stagione ha confermato come ormai gli infortuni siano alle spalle. Jamil Wilson, invece, non solo ha già giocato in Italia, ma ha già giocato proprio a Torino, dove ha lasciato un ottimo ricordo. In fine McAdoo, che porta un nome importante per il nostro campionato, e che viene da due stagioni con i Golden State Warriors, campioni in carica. Inutile dire che il nipote del leggendario Bob è la punta di diamante di tutta la campagna acquisti.
Su questi quattro pilastri, Brown cercherà di costruire la squadra, cercando di mettere in mostra tutto il talento, che non manca, del suo roster: Tyshawn Taylor è arrivato dopo l’infortunio di Holder (con il quale la società dovrà decidere il da farsi) e promette di imporsi come una delle guardie più pericolose dell’intera Lega.
Tony Carr è un talentuoso play/guardia proveniente da Penn State e appena scelto al Draft dai New Orleans Pelicans con il numero 51 al secondo giro, e sembra poter essere un profilo gradito a Larry Brown; i talentuosi Anunmba e Guaiana cercheranno minuti preziosi per crescere e sentirsi parte del progetto. Soprattutto per il primo qualche minuto potrebbe esserci, soprattutto considerando la tendenza di Brown a valorizzare il talento a disposizione. A chiudere il cerchio dei nuovi arrivi un super veterano del nostro campionato: Marco Cusin, giocatore che può aiutare tutti: staff, giovani e stranieri.
[tps_title] Conferme [/tps_title]
Poche, come era prevedibile. Logicamente il primo nome è quello di Peppe Poeta, ormai capitano e punto di riferimento per tutta la piazza. Il play campano è sicuramente una certezza e garantisce minuti di qualità, leadership e capacità di spogliatoio importanti. L’altra conferma è David Okeke, giovane promessa del basket nostrano che cerca la consacrazione. Il giovane nativo di Monza si è legato a Torino nel 2016 con un quinquennale e sembra essere arrivato al momento decisivo della sua carriera, quello nel quale è necessario fare un salto di qualità che può portarlo a diventare uno dei migliori azzurri del campionato. Insomma Torino sembra voler tagliare i ponti con la scorsa, troppo tribolata, stagione. In questo senso a parte Poeta e Okeke le uniche conferme sembrano essere nello staff tecnico, con Galbiati che è tornato a fare il vice e con Parente che è passato a fare il team manager.
[tps_title] Ambizioni stagionali [/tps_title]
Se si parla di obiettivi, con i Forni non si può evitare di dire che Torino punta in alto. Le spese per il roster sono state ingenti e il progetto sembra molto serio, con un santone come Brown a dirigere l’orchestra messa su da Forni junior. Molto dipenderà dall’adattamento dell’ex coach di Allen Iverson al campionato italiano e dall’inserimento dei nuovi, con un buon mix di giovani e giocatori esperti, con McAdoo e Stojanovic che sembrano essere il giusto compromesso tra le due classi. Pensando in maniera razionale, Torino dovrebbe puntare ad obiettivi a lungo termine, come l’ingresso ai playoff e il passaggio del turno in Eurocup. Tuttavia le questioni dello scorso anno, e il talento molto diffuso nel roster, suggeriscono la possibilità che Torino voglia spingere sin da subito sull’acceleratore per centrare l’ingresso alle Final Eight e imporsi tra le prime della classe.
[tps_title] Il pronostico [/tps_title]
Nelle prime giornate Torino, inevitabilmente, avrà qualche difficoltà. Tuttavia il talento è moltissimo e la possibilità che Brown riesca, come dicono negli States, a mettere tutti i giocatori sulla stessa pagina è concreta. L’Auxilium ha molto potenziale e potrebbe realmente essere la sorpresa del campionato.