La Grissin Bon Reggio Emilia ricomincia. Dopo essere stata una presenza fissa nelle zone alte della classifica negli ultimi cinque anni, Reggio Emilia ha vissuto un vistoso calo lo scorso anno con il progetto italiani che sembrava essere in fase calante. Le cose migliori sono state fatte in campo internazionale, dove la Grissin Bon è arrivata fino alle semifinali di Eurocup. In campionato, invece, la formazione di Menetti si è classificata dodicesima, mancando l’obiettivo playoff.
[tps_title] Guida tecnica [/tps_title]
La prima novità è rappresentata dal coach. Reggio cambia, ma non troppo. Al posto di Menetti, è stato promosso Devis Cagnardi, in società dal 2006 e vice di Menetti nelle ultime tre stagioni. Un cambio che vuole creare una scossa ma non un vero e proprio terremoto.
[tps_title] Le novità [/tps_title]
Il roster non è stato stravolto, ma l’addio di Amedeo Della Valle, annunciato con largo anticipo, crea una linea di separazione rispetto agli scorsi anni ben evidente. La principale novità è Ricky Ledo, giocatore con esperienza in NBA, dove ha vestito le canotte di Mavs, 76ers e Knicks. Ledo può essere un’arma importante, soprattutto per l’impatto fisico e tecnico che può avere nel campionato italiano. Altro nuovo acquisto è Spencer Butterfield, guardia con esperienze in Francia e Germania, dalle spiccate doti offensive. Nella metà campo che ruba più l’occhio, il giocatore statunitense raggiunge i suoi migliori risultati, con una grande pericolosità dal perimetro che ne contraddistingue il modo di giocare. Ultimo acquisto straniero è Eric Griffin, lo scorso anno agli Utah Jazz con un two-way contract, e alla prima esperienza in Italia. Può ricoprire sia il ruolo di ala grande che quello di centro, e dal suo rendimento dipenderà una buona parte della stagione degli emiliani. Proprio per avere un’assicurazione sull’inesperienza di Griffin, Reggio Emilia ha scelto Raphael Gaspardo, talentuoso quattro esploso a Cremona e lo scorso anno a Pistoia.
[tps_title] Le conferme [/tps_title]
Sono molte. Partendo dal gruppo di giovani italiani (Leo Candi, Federico Mussini e Niccolò De Vico) passando per Riccardo Cervi fino ad arrivare a Pedro Llompart. Proprio il play spagnolo lo scorso anno aveva contribuito alla rinascita di Reggio, portando ordine ed equilibrio, qualità che Mussini e Candi non erano riusciti a esprimere. I due giovani play italiani erano attesissimi la scorsa stagione, ma sono stati, probabilmente, caricati di pressioni che non erano ancora pronti a reggere. Quest’anno dovranno mostrare il loro valore, impresa parzialmente riuscita solo all’ex Fortitudo. De Vico, invece, ha avuto un discreto impatto con la massima serie al suo primo anno, e dovrà dimostrare di poter progredire ancora, soprattutto ora che ci saranno più minuti a disposizione. Infine Riccardo Cervi, tornato a casa due anni fa dopo l’esperienza ad Avellino, e ormai punto di riferimento per la squadra.
[tps_title]Ambizioni stagionali [/tps_title]
Migliorarsi. La squadra appare un po’ corta, ma con una buona organizzazione di gioco può giocarsi la qualificazione ai playoff. Non molto se si pensa a dove è stata Reggio nell’ultimo lustro, moltissimo se si pensa a come è andata la prima parte dello scorso campionato e all’età media del roster.
[tps_title] Il pronostico [/tps_title]
La voglia di riscatto sarà un’importante motivazione sulla quale Cagnardi dovrà spingere. I giovani a roster hanno un elevato potenziale, e il coach avrà molto da fare per poter mettere tutti in condizione di far bene. Reggio Emilia può ambire ad un posto tra le prime otto, e se parte forte, non solo a fine stagione, ma già per le Final Eight.