di Massimiliano Zappella
Anche quest’anno le Final Eight del Mandela Forum di Firenze hanno regalato davvero tante sorprese ed emozioni. A spuntarla è stata la sorpresa (ma non tanto) Vanoli Cremona, l’unica squadra che ha vinto tutte le sue partite senza arrivi al cardiopalma e che si è dimostrata essere il team più solido e meglio amalgamato. A differenza della precedente edizione dove si erano alternate partite dai punteggi vertiginosi ed altre decisamente più noiose, quest’anno tutte le partite hanno prodotto risultati elevati (per dirla da scommettitori ci sono stati tutti Over) con oltre 155 punti a gara. Curioso vedere che le due squadre arrivate a disputarsi la finale per il titolo siano anche le uniche due che non hanno disputato le Coppe Europee, forse non sempre poi così un vantaggio. Passiamo ora a dare i voti squadra per squadra.
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[tps_title]Vanoli Cremona[/tps_title]
VOTO 10
“Con Meo m’arrecreo” è lo slogan che da anni campeggia nel panorama del basket italiano. Il coach pugliese della Nazionale non tradisce le attese e conduce la sua “piccola” Cremona nell’albo d’oro, con la conquista del primo titolo della sua storia. É soprattutto sua la vittoria di questa Coppa Italia (terza nella sua carriera dopo le due conquistate con Sassari nel 2014 e nel 2015), dove ha plasmato a sua immagine e somiglianza una squadra partita ad inizio stagione senza particolari ambizioni. I lombardi sono stati cinici e spietati in ogni match riuscendo sempre a raggiungere abbastanza rapidamente la doppia cifra di vantaggio e a mantenerla per tutto l’arco dei 40′. L’Mvp è stato il recuperato Crowford, ma davvero tutta la squadra avrebbe potuto meritarlo, a dimostrazione del fatto che hanno interpretato un basket chirurgico, divertente ed efficace sotto ogni aspetto. Impossibile non citare le prestazioni pazzesche che ha prodotto il “giovane” Travis Diener, ritiratosi dopo le stagioni vincenti a Sassari e richiamato, dopo 3 anni di inattività, proprio da Sacchetti lo scorso anno per disputare un campionato di vertice in Legadue; poi il ripescaggio ed ora questo nuovo “miracolo sportivo” firmato dai due. La mente ed il braccio colpiscono ancora. Cheapau!
[tps_title]Happy Casa Brindisi [/tps_title]
VOTO 8
Arriva alle Final Eight con la tripla all’ultimo secondo del girone di andata che gli consegna in extremis il settimo posto ed il vento in poppa di ben 6 vittorie nelle ultime 7 giornate di campionato. Gli uomini di Vitucci giocano per divertirsi e divertire con la poca pressione mentale di chi era partito con ambizioni completamente differenti. La rinascita di Banks e Moraschini, la concretezza di Chapell e il sempre più alto impatto di Brown sono le armi di una squadra che vince il quarto di finale probabilmente più emozionante e quasi si suicida in semifinale, prima del crollo in finale. Va dato atto ai brindisini di essere una squadra mai banale e che è riuscita quasi sempre a tirar fuori il coniglio dal cilindro nei momenti difficili. Sarebbe stata applaudita anche se fosse uscita già venerdì sera, e invece aver eliminato Avellino che partiva con ben 11 punti di vantaggio al termine del terzo quarto, rimarrà un’impresa sempre ben impressa nella memoria dei tifosi biancoblu. Certo resta il rammarico di aver perso la finale contro una squadra che sulla carta sarebbe potuta essere abbordabile, ma il verdetto del campo ha decretato tutt’altro e quindi probabilmente più di così sarebbe stato difficile fare. Losers but Happy.
[tps_title]Virtus Segafredo Bologna[/tps_title]
VOTO 7,5
Per la prima volta nella sua storia viene eliminata in semifinale, ma ha il grandissimo merito di eliminare la strafavorita Armani Milano già nei quarti del giovedì. Ancora una volta Pino Sacripanti viene eliminato dal collega Sacchetti e vedendo l’esito anche della finale anche i virtussini come Brindisi hanno poco da recriminare perché sono stati eliminati dalla più forte. É mancata la cosidetta cazzimma ai bianconeri per poter compiere quell’ulteriore passo in avanti che gli avrebbe permesso di giocarsi la Coppa, ma siamo certi che sarà una bella gatta da pelare per tutti da qui al termine della stagione, soprattutto se il ritrovato Aradori continuerà ad esprimersi sugli stessi livelli di queste Final Eight dove a tratti è stato dominante. Rimandati, non bocciati. Sì sarebbe stato difficile fare. Losers but Happy.
[tps_title]Banco di Sardegna Sassari[/tps_title]
VOTO 6,5
Dopo aver perso il giocatore più importante per il resto della stagione (Bamforth), la scoppola in campionato di Torino ed il cambio in panchina dell’ultimo minuto con Esposito out e Pozzecco in, era lecito attendersi un’immediata eliminazione dei sardi contro i più lunghi e quotati avversari veneziani. Ed esattamente così sembrava essere dopo ben 28′ di gioco del quarto di finale con la Dinamo sotto nel punteggio di ben 20 punti. Ma il bello del basket è proprio la sua imprevedibilità e con una rimonta a dir poco clamorosa chiusa con il canestro allo scadere “dell’armadio” Cooley i sardi sono approdati insperatamente in semifinale. Anche contro Brindisi la partita è sembrata non essere mai in discussione con la Dinamo sempre costretta ad inseguire cifre importanti di svantaggio. Ma la verve e la carica che ha dato dalla panchina il Poz alla sua squadra sono un qualcosa di difficilmente spiegabile e così sotto di 8 punti a 50” dallo scadere è clamorosamente arrivata a giocarsi la finale con l’ultimo tiro di Carter che però non ha sortito gli stessi effetti di quello di Cooley del giorno prima. I sardi sono apparsi una squadra in totale “Work in progress”, ma di certo gli va dato atto di aver giocato sempre col sangue agli occhi, nonostante qualche evidente lacuna dal punto di vista del gioco e dell’amalgama. Basterà lo spirito guerriero del suo nuovo allenatore che sta inculcando anche alla squadra per arrivare ai play-off? Noi scommettiamo di si.
[tps_title]Openjobmetis Varese[/tps_title]
VOTO 6,5
I biancorossi di coach Caja sono i primi ad abbandonare la competizione tricolore, eliminati da quelli che poi si riveleranno i campioni. Eppure i varesini, probabilmente, sono la squadra che maggiormente ha messo in difficoltà la truppa di Sacchetti, che ha vinto abbastanza agevolmente la partita, ma ha dovuto sudare forse più del dovuto sino a pochi minuti dalla fine. É mancato ai biancorossi l’apporto dei suoi uomini chiave (Moore, Cain e Archie) che hanno completamente steccato l’evento e questo ha inciso non poco sull’esito del match. La prima partita è stata forse anche quella più “tranquilla” di queste Final Eight, ma ha messo in luce la principale caratteristica di questa squadra: difesa arcigna e giocatori tutti facenti parte di un sistema dove nessuno è leader, ma ognuno porta acqua al mulino. Con queste premesse e sperando in un apporto più importante degli americani quando conterà potrà sicuramente togliersi tante soddisfazioni sia in Italia, sia nel prosieguo della Fiba EuropeCup.
[tps_title]Sidigas Avellino[/tps_title]
VOTO 5
365 giorni dopo ancora una bocciatura per i biancoverdi alle Final Eight di Firenze. É cambiato praticamente quasi tutto rispetto allo scorso anno, con il ciclo Sacripanti che si è chiuso, ma non sono cambiati in positivo i risultati. Ancora una volta la Sidigas esce dopo solo 40′ di gioco e lo fa in maniera ancora più beffarda rispetto al 2018. Infatti, dopo aver cominciato come peggio non si poteva la partita, i biancoverdi hanno prodotto un terzo quarto che gli ha regalato il record assoluto dei punti realizzati in un solo quarto di gioco (ben 40 con uno straordinario 8/10 da 3), ma non è bastato per aggiudicarsi la semifinale. L’amaro della sconfitta ancora brucia, anche perché Avellino era già conscia delle eliminazioni eccellenti di Milano e Venezia, e si sarebbe potuta seriamente candidare come una probabile vincitrice; invece un ultimo quarto da soli 12 punti realizzati e ben 26 subiti ha consegnato ai ragazzi di Vucinic l’ennesima delusione stagionale. Dopo Ventspils è ancora una volta l’ultimo tiro a condannare gli irpini, ma in quella situazione di gioco non ci si doveva proprio arrivare in entrambe le partite. É proprio questa la colpa principale che ci sentiamo di imputare ai biancoverdi in questa stagione, il non saper riuscire a gestire i vantaggi ed arrivare sempre alla lotteria dell’ultimo tiro. Sicuramente le attenuanti degli infortuni a raffica ci sono, così come la burrasca dei problemi societari, ma non possono e non devono essere un alibi. Ora bisogna intervenire sul mercato per sostituire il lungodegente Young e recuperare al meglio l’imprescindibile Nichols (8 sconfitte e una vittoria il bilancio senza di lui), per poter conquistare la miglior posizione possibile in campionato, in vista dei play-off, dove si spera che questa squadra possa finalmente essere tra le protagoniste perché lo spirito ed il talento di certo non mancano. Ciò che manca sempre quel quid in più per fare il salto di qualità…che peccato!
[tps_title]Ax Armani Milano[/tps_title]
VOTO 4
Ancora una volta i favoriti vengono eliminati ai quarti di finale. Anche quest’anno le Final Eight fiorentine sono amarissime per le scarpette rosse che non riescono proprio ad aggiudicarsi il trofeo tricolore. Ad avere la meglio dei biancorossi è stata la Virtus Bologna che ha ingabbiato completamente le bocche da fuoco meneghine controllando per larghi tratti il match, dove i soli Nunnally e Micov hanno strappato la sufficienza, nonostante l’inutile rimonta nel finale. Non ci può essere nemmeno l’attenuante dei tanti infortuni subiti perché Milano può contare su praticamente due squadre e le sue “riserve” sarebbero titolari ovunque in Italia. É sicuramente pesata tantissimo l’assenza del centro lituano Gudaitis, sostituito per niente in maniera adeguata dal nullo Omic. Ennesima brutta figura e fallimento per coach Pianigiani che ora spera di potersi riscattare con la conquista dei play-off di Eurolega. Rimangono i strafavoriti per la conquista del campionato, ma se dovessero continuare ad offrire queste prestazioni, sognare per gli altri rimane lecito.
[tps_title]Umana Reyer Venezia[/tps_title]
VOTO 3
Fare peggio di Milano era difficile, ma Venezia riesce “nell’impresa”. Sesta partecipazione consecutiva per i granata alle Final Eight e… sesta eliminazione consecutiva ai quarti di finale. Sembra davvero una maledizione senza fine. Eppure quest’anno pareva essere la volta buona, quantomeno per superare il primo turno, dato che di fronte c’era la squadra probabilmente più abbordabile dell’intera competizione ed il +20 a 12′ dalla fine ne era la riprova. Invece, non si riesce a capire per quale motivo, una squadra che fino a quel momento aveva completamente controllato il match sia incappata in un blackout clamoroso terminato con l’epilogo del canestro all’ultimo secondo degli avversari che ha sancito l’eliminazione. Quest’anno la Reyer non è nuova a debacle del genere e anche “i senatori” della squadra sono finiti spesso sulla graticola. Gli altri anni i lagunari dopo le eliminazioni dalla Coppa hanno sempre saputo rialzarsi alla grandissima e conquistare traguardi importanti, sarà di nuovo così anche quest’anno?