Caso Erkmaa, uno sgarbo gratuito alla Scandone Avellino

“Parlerà la società, non voglio aggiungere nulla. Fino al sabato era convocato, alle 16 mi hanno comunicato che non sarebbe stato dei nostri. Per me è un giocatore che non si è presentato alla partita. Chi ha chiesto il giocatore fa il suo lavoro. dell’utilizzo che faranno del giocatore poi non so che dire. È una scelta dell’agenzia: ha questa opportunità e se la gioca.”  Le parole di coach Gianluca De Gennaro in sala stampa dopo il ko contro Matera lasciano intendere l’amarezza che il trainer biancoverde ha provato al termine della vicenda Hugo Erkmaa col giocatore non presentatosi alla partita di ieri pomeriggio. Una vicenda nata ad inizio settimana coi rumors di un forte interessamento della Gevi Napoli militante in serie A2.

L’intenzione della Scandone era di avere il giocatore almeno fino ad inizio anno solare (quando si riaprono i tesseramenti previo sblocco  del mercato e pagamento dei lodi) in occasione della trasferta a Valmontone del 5 gennaio. Scendere in campo con un elemento in più in due appuntamenti così importanti in chiave salvezza così come il recupero della gara a Pozzuoli del 30 dicembre. Ed invece l’ormai ex regista ha accettato immediatamente la corte dei partenopei dove ricoprirà il ruolo di rincalzo, un giocatore da allenamento agli ordini dell’ex coach Pino Sacripanti.

A farci una pessima figura sono stati lo stesso Erkmaa, chi rappresenta i suoi interessi di procura e la società della Gevi Napoli che – alla luce della situazione delicata che sta vivendo Avellino – avrebbe potuto avere un occhio di riguardo. Ma nello sport la parola amicizia è molto spesso un vocabolo sconosciuto. La Scandone resta così col cerino in mano, con una pedina in meno in cabina di regia e con De Gennaro a dover risolvere un altro grattacapo.

L’unica nota lieta resta la buona prova offerta per 35′: “Ce la siamo giocata con la terza forza del campionato che ha giocatori che possono risolvere le partite in ogni momento. Negli ultimi cinque minuti ha pesato la giovane età dei miei. Abbiamo giocato male nonostante le indicazioni diverse. Quando la squadra è giovane e non c’è un giocatore capace di dettare i ritmi, questi sono i risultati. Abbiamo perso una gara che per noi sarebbe stato un bonus extra.”

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