Focus sull’Umana Venezia, prossima avversaria della Sidigas al Paladelmauro

Domani sera alle 20,30 al Paladelmauro andrà in scena il big-match della nona giornata del campionato di Serie A della Legabasket, quello tra la Sidigas Scandone Avellino e l’Umana Reyer Venezia. La formazione veneta è Campione d’Italia in carica, avendo conquistato nel giugno scorso la vittoria dei play-off-Scudetto, superando in semifinale proprio gli irpini, con una serie vinta per 4 a 2; complessivamente, nella scorsa stagione, le due squadre si sono affrontate 10 volte, tra stagione regolare, playoff e Champions League; lo score di 8 vittorie a 2 per i lagunari indica una superiorità che si è manifestata in maniera piuttosto palese.

Per questa stagione, come era logico aspettarsi, la Reyer ha cercato di cambiare il meno possibile, per mantenere intatta l’intelaiatura del roster vincente; la conferma del coach De Raffaele è stata la base di partenza, sulla quale si sono innestate le conferme dei pezzi pregiati Peric, Bramos e Haynes, oltre ad altri cestisti di sicura affidabiltà come Tonut e il Capitano Thomas Ress.  Filloy ha lasciato la Laguna per trasferirsi proprio ad Avellino, mentre Marques Green, capitano biancoverde fino alla scorsa stagione, è da meno di una settimana approdato proprio a Venezia; la sfida dei doppi ex sarà sicuramente un motivo che renderà emozionante la gara di domani, soprattutto se ricordiamo l’azione che probabilmente ha segnato la serie dello scorso anno:  il canestro di Filloy, realizzato in penetrazione battendo nell’1-contro-1 proprio Green allo scadere di gara-4, consentì ai suoi di impattare la serie sul 2-2, distruggendo psicologicamente gli avversari.

Ma il passato è passato, ed oggi la sfida presenta contenuti leggermente diversi; Venezia ha perso sicuramente qualcosa dal playmaking, non potendo più contare su palleggiatori oversize come Filloy e Stone;  è cambiato, quindi, il ruolo di Marquez Haynes, che da quest’anno ha più compiti in regia che non in fase realizzativa, come dimostrato anche dalle statistiche: se l’anno scorso, dopo 8 giornate, l’americano aveva totalizzato 90 punti, quest’anno ne ha messi a segno solo 65; di contro, ha piazzato 35 assist contro i soli 20 dello scorso anno; segnale inequivocabile del cambiamento tattico operato da De Raffaele. Cambiamento che è stato favorito anche dall’ innesto di Dominique Johnson, una guardia tiratrice dalla quale non ci si aspetta granchè in fase di regia, ma che molto sta dando in fase realizzativa; 14,9 punti di media sono un ottimo biglietto da visita per l’ ex Varese, che non sta facendo rimpiangere Tyus McGee. Il reparto esterni è completato da un Bramos che si sta mantenendo in linea con le prestazioni dell’anno scorso, da Jenkins, domani assente e per questo rimpiazzato da Green, e soprattutto dal “tre” lituano Orelik, miglior realizzatore della squadra con 16,8 punti di media ed anche discreto rimbalzista con quasi 5 rimbalzi in media a partita: si sta dimostrando come uno dei leaders della formazione oro-granata.

Ma è nel reparto lunghi che Venezia sembra aver trovato gli equilibri migliori; l’innesto dell’ex casertano Watt ha compensato al meglio la partenza di Batista, mentre Billigha è stato un acquisto prezioso perchè consente ai suoi di avere un italiano valido in un ruolo così delicato; ma il vero valore aggiunto della Reyer è senza dubbio Hrvoje Peric: il croato è un lungo all-around, quindi è capace, in attacco, di uscire anche dall’area per tirare da tre, mentre in difesa riesce spesso, con rapidi close-out, a neutralizzare i tentativi di tiri aperti da parte degli avversari. Una vera e propria combo tattica, utilissima per l’equilibrio della squadra e funzionale al sistema di De Raffaele; sappiamo infatti che il coach livornese adora avere a disposizione giocatori che giocano in mezzo a due ruoli, predilige avere lunghi abbastanza “piccoli” (Peric è alto “soltanto” 2,02m) e tende a ricercare insistentemente il tiro da oltre l’arco; il profilo di Peric, insomma, sembra fatto apposta per il suo allenatore.

Essendo questi i principi del gioco del suo coach, non è un caso che Venezia sia la prima squadra del campionato per percentuale realizzativa nei tiri da tre(42,3%), distanziando nettamente la seconda (Brescia) che è ferma al 37%; è anche la squadra che ha segnato più punti di tutti (692, una media di 85,5 a partita), quindi il miglior attacco, oltre ad essere la prima nella classifica degli assist (19,5 di media-gara), e la terza nella classifica dei rimbalzi (38,6 in media) ; un potenziale offensivo molto importante, che potrebbe dunque essere la chiave per scardinare una difesa, quella della Sidigas, che è una delle migliori del campionato; d’altro canto, la squadra di Sacripanti, potrebbe mettere in crisi una difesa che non è sempre efficace, come testimoniano gli oltre 81 punti di media subiti ad ogni partita.

Dei campioni d’Italia, attualmente, impressione la mentalità vincente, la lucidità e la freddezza nei momenti cruciali delle partite, oltre al fatto che spesso riescono a scardinare il piano-partita degli avversari, riuscendolo a “piegare” a proprio vantaggio; una squadra che ha talento, esperienza e mentalità; una corazzata che, a detta di qualcuno, resta la favorita principale per la vittoria del campionato. Battere Venezia dunque significherebbe per la Sidigas , oltre che una piccola rivincita dopo la semifinale persa lo scorso anno, candidarsi seriamente alle posizioni di vertice di questa Lega.

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