[tps_title] I playmaker[/tps_title]
Green 6: E’ uno dei pochi a non mollare fino all’ultimo secondo. Realizza tre triple ma non bastano. Garantisce maggiore affidabilità in cabina di regia.
Ragland 5: Non ripete la strepitosa prova di ieri. Repesa lo blocca bene coi suoi uomini ed i raddoppi, limitando l’usa della corsia sinistra. Le percentuali al tiro lo bocciano: 6/17 al tiro complessivo.
[tps_title]Le guardie [/tps_title]
Randolph 5: L’impegno ce lo mette ma gli esterni di Milano non sono quelli di Reggio Emilia. L’intensità difensiva contiene le accellerate al ferro del prodotto di Alabama.
Obasohan 6: Prova da non disprezzare del n.32 ma non basta per regalare ai suoi la vittoria finale. Non vuol saper di cedere agli avversari ma da solo non può fare miracoli.
Severini n.e. : Peccato non avergli concesso qualche minuto. Se Avellino è qui è anche per merito suo.
[tps_title]Le ali [/tps_title]
Thomas 5 : Meno incisivo rispetto a ventiquattro ore fa. La sua fisicità non arreca vantaggi alla Sidigas. Forza alcune conclusioni. Va in doppia cifra a cosiddetto “babbo morto”.
Zerini 5: Nuovamente utilizzato per 11′ anche in finale. Deve crescere per diventare a tutti gli effetti il vero vice Leunen.
Leunen 5,5: Non è la serata di Martino che incide poco in attacco (2/5 da tre punti) e in difesa si limita a soli quattro rimbalzi conquistati.
Parlato n.e.
[tps_title] I pivot [/tps_title]
Cusin 5: Milano gioca senza Raduljca infortunato. Subisce i pari ruolo avversari e in difesa non riesce a rispedire al mittente le penetrazioni degli esterni milanesi.
Fesenko 4,5: Era alla prima gara, ancora spaesato. Deve ancora ambientarsi. Non riesce a far valere il suo peso in area. L’infortunio di venerdì lo condiziona terribilmente.