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Sandro Abate: colpe e rimpianti. Ma l’arbitraggio è stato vergognoso

La sconfitta fa ancora male. Specie il giorno dopo. A metabolizzare il ko è sinceramente difficile specie se maturato negli ultimi minuti della sfida contro i pescaresi. Lo stesso era accaduto contro l’Eboli, sempre a Cercola, poche settimane fa.
Il bilancio per i biancoverdi resta positivo. Tre vittorie (due esterne) e due sconfitte (entrambe interne). Zona play-off comunque guadagnata, tanto bel gioco, apprezzamenti dall’intero movimento del futsal italiano come squadra neopromossa. Ma tanti rimpianti. Anche ieri, come era accaduto contro l’Eboli, gli avellinesi non hanno saputo approfittare del doppio vantaggio. 2-0 alla prima sirena, poi 3-1 nella ripresa. Il pari del 3-3ad opera dell’Acqua e Sapone è arrivato con gli avellinesi che non solo non hanno saputo approfittare della superiorità numerica per l’espulsione di Calderolli per doppio giallo. Ma hanno subito una ripartenza fulminea dei vice campioni d’Italia che è costata l’espulsione di Molitierno.
Ed è qui che entra in gioco il discorso arbitrale. Espulsione eccessiva, dubbio il rosso diretto anche rivedendo le immagini. La conduzione di gara del duo Simone Micciulla (Roma 2) e Riccardo Davì (Bologna) è apparsa a tutti al di sotto della mediocrità. Partita gestita male dai due fischietti nazionali apparsi non all’altezza della situazione e probabilmente condizionato psicologicamente dallo blasone di un’AcquaeSapone che probabilmente ha portato a casa tre punti immeritati. Come nell’occasione del vantaggio degli abruzzesi (4-5) viziato da un evidentissimo fallo di mani Nicolodi proprio sotto gli occhi del direttore di gara che con la squadra quasi ferma aspettando il fischio ha lasciato correre incredibilmente.
E così gli avellinesi si leccano le ferite e approfitteranno della pausa concessa dall’impegno della Nazionale per cercare di riordinare le idee in vista della trasferta del 2 novembre a Pescara contro la Colormax.

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