Riassumere una stagione trionfante in pochi momenti, o giocate, è sempre difficile. Ma la stagione dell’Avellino, culminata con la tanto agognata promozione in Serie B, è frutto anche di gol, assist, interventi difensivi o parate, che hanno avuto un peso maggiore rispetto ad altri.
Andiamo a scoprire insieme le 7 giocate più importanti del campionato biancoverde. SETTE. Come gli anni passati dall’ultima volta in Serie B. Gli spunti dei singoli, quelli determinanti, in ordine di avvenimento.
1. Patierno, doppietta al Foggia: la prima vittoria dell’Avellino
Come poter scegliere altro. Il primo momento, la prima giocata, non può non essere la doppietta di Cosimo Patierno contro il Foggia.
È il 29 settembre. Biancolino, sedutosi sulla panchina biancoverde successivamente all’esonero di Pazienza, esordisce con un pareggio in quel di Torre del Greco: 0-0 con la Turris. La partita, in casa, contro il Foggia sembra già l’ultima spiaggia per il tecnico. Ma l’Avellino gioca bene, costruisce e finalizza. E lo fa con il suo bomber, Cosimo “Kikko” Patierno.
La rete dell’1-0, sotto la Sud, di testa su pennellata di Palmiero apre le danze. Scioglie la tensione. Vale tanto. Anche per Biancolino, che corre; allarga le braccia; esulta. La sua Avellino si è sbloccata. E poco dopo, Patierno trova anche la doppietta utile a congelare la partita. Già dal primo tempo. Il 2-1 finale regala all’Avellino il primo successo in campionato e quella dose di fiducia che ha, poi, portato i Lupi alla striscia di 6 vittorie consecutive.
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2. De Cristofaro, palla in buca: pari all’ultimo respiro col Cerignola
Una rete, ormai, già iconica. Forse l’immagine del campionato a tutti gli effetti. Il momento di maggiore rilevanza, in termini di impatto avuto ai fini della classifica, tenendo conto della sfida con l’Audace Cerignola fino alla penultima giornata di campionato.
L’Avellino al 78’ si trova a dover rincorrere. Sotto a 12’ dalla fine. Il rischio è quello di allontanarsi dal Benevento primo in classifica. E, in più, lasciarsi superare dal Cerignola. Ma al 94’, ecco la luce. Gori stoppa in area un pallone proveniente da Russo; vede lo scarico per De Cristofaro che arriva in corsa; appoggia il pallone e il centrocampista, di prima intenzione, di destro accompagna in rete. A fil di palo. 1-1. Esultanza forsennata di Biancolino. Anche questa, un’immagine importante. L’emblema di chi ha sempre saputo ciò che questa squadra potesse compiere.
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3. Cagnano-Patierno, cross e palla sfiorata: 2-1 tachicardico col Crotone
Terzo momento topico della stagione. Avellino-Crotone, di scena al Partenio-Lombardi, rappresenta uno snodo cruciale per la stagione dei biancoverdi. Reduci dalla sconfitta in quel di Foggia che sembrava averne compromesso le aspettative. È la gara che ha aperto un ciclo di vittorie, non ancora chiuso.
Una vittoria arrivata all’ultimo secondo. Dopo che Vinicius all’88’ porta tutto in parità, l’Avellino non accusa il colpo. Anzi, trova carica e voglia per agguantare i tre punti. Così nasce l’azione che porta al gol. Cagnano si districa lateralmente, sulla linea della trequarti, e mette in area un pallone che va solo sfiorato. Patierno lo fa. La palla struscia leggermente sul bomber bitontino e capitola in porta, facendo esplodere la gioia dei tifosi irpini. 2-1 e 3 punti fondamentali per i Lupi.
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4. Iannarilli, il balzo felino: parata salvifica a Messina
Tra tutti gli interventi miracolosi del numero 1 biancoverde, di sicuro, quello a Messina è il più degno di menzione. Per il momento e la bellezza del gesto tecnico e atletico messo in mostra.
L’Avellino passa in vantaggio nel corso del primo tempo con una zuccata di Sounas. Gli uomini di mister Biancolino, tuttavia, non riescono a chiudere la gara. E il Messina, dal suo canto, si dimostra pericolosa. Molto. Al 93’ su rimessa laterale, il club siciliano riesce ad arrivare al tiro con Pedicillo. Che si coordina benissimo e calcia forte in porta. Iannarilli, in una frazione di secondo, recepisce il pericolo e balza. Vola alla sua destra e respinge un tiro destinato in rete. 0-1 finale e vittoria vitale: la quarta della striscia in corso.
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5. Cagnano, miracolo sulla linea. Poi Russo: Potenza ko e primato raggiunto
Una delle partite fulcro della stagione biancoverde è senza dubbio quella con il Potenza. Al Partenio-Lombardi l’Avellino tenta il sorpasso ai danni del Cerignola, è pronto ad agguantare la vetta. Ma la partita è bloccata, il primo tempo scorre via con il risultato di 0-0 e con anche qualche rischio per la difesa irpina.
Nel secondo tempo, il Potenza continua ad attaccare alla ricerca della rete del vantaggio. Al 53’ i potentini trovano l’occasione della partita: Petrungaro punta Cancellotti; rientra sul destro e calcia in porta; Iannarilli interviene, ma la palla scivola e lo supera; Schimmenti è lì pronto ad appoggiare in rete. Ma Cagnano è provvidenziale: diagonale difensiva; anticipo sull’attaccante rossoblù e salvataggio sulla linea di porta. Uno di quelli che vale una stagione. Perché? Perché poco più tardi, l’Avellino con Russo, che colpisce da fuori area togliendo via la ragnatela dal sette, punisce i lucani e si porta in vantaggio. Acciuffando il sorpasso sul Cerignola e prendendosi la prima posizione.
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6. Cancellotti, slalom e assist vincente: Patierno fa sognare Avellino
Al successo col Potenza segue quello con il Benevento, ma la partita della forza è quella dopo ancora: Catania-Avellino. Allo stadio “Massimino” l’Avellino è “sola”: 18000 tifosi rossazzurri a fronte di poche decine biancoverdi, complice la trasferta vietata. “Sola” ma sicura di sé. Nonostante un gol subito in avvio che avrebbe potuto spezzarle le gambe.
Il pareggio arriva subito, con un gol stupendo di Patierno. Un rimbalzo, su sponda di Sounas, e “arcobaleno”, di mancino, del bomber biancoverde. L’Avellino trova subito la parità. Reazione. Nel secondo tempo, però, succede quello che porta alla vittoria che “ha dato la certezza di potercela fare” – così l’ha definita il presidente D’Agostino -. Cancellotti slalomeggia, in mezzo a tre, snodabile. Scompare tra i difendenti catanesi e si proietta sul fondo. Cross? No. L’esterno ha la lucidità di vedere Patierno a rimorchio. Pallone perfetto, rasoterra, sul destro dell’attaccante che impatta in rete. Doppietta per il bitontino e l’Avellino sogna. O meglio, vede. Il traguardo.
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7. Lescano, girata e battuta: il guizzo del bomber
Ultima, ma non ultima, giocata. Avellino-Monopoli. La gara. Il Monopoli è arcigno, solido. Fa della difesa il suo cavallo di battaglia e la partita scorre proprio come le previsioni: bloccata, con pochi spazi per far male. L’Avellino, però, lo sa che basta un momento per fare male. Conosce, ormai, la propria forza.
E la partita la sblocca. Subito. Con un guizzo. Al 32’ Cagnano scivola sul fondo, mette in mezzo e trova Lescano. L’uomo della provvidenza. L’attaccante argentino stoppa di mancino, fermando la palla sul posto, e si gira in un niente. Un movimento alla Higuain. Calcio di destro e Vitale battuto. È il gol decisivo. A Cerignola il Benevento fa il colpaccio e affonda i pugliesi. L’Avellino si porta a +5 e, una settimana dopo, sempre con Lescano consolida il primato e si regala la B. Emozioni uniche. Momenti, e giocate, indimenticabili che resteranno vivide nella mente, e nel cuore, di tutti gli appassionati biancoverdi.