[tps_title]Vittorio Cecchi Gori[/tps_title]
Vittorio Cecchi Gori fa parte di quella schiera di figure che hanno segnato un’epoca di calcio e costume nostrano nel contesto di una nazione alla ricerca di nuovi equilibri dopo il caos di Tangentopoli.
Prototipo del Presidente di Serie A degli anni 90. Dal 1993, anno della morte di suo padre, fino al 2002, è stato il presidente della Fiorentina con cui vince 2 Coppa Italia (1996, 2001) ed 1 Supercoppa (2001)
Nel luglio del 2001 Cecchi Gori ricevette un avviso di garanzia per concorso in riciclaggio. Durante una perquisizione legata all’inchiesta, in un appartamento di Palazzo Borghese (sua residenza romana,dal valore di 24mln di euro) alla presenza di Valeria Marini che all’epoca conviveva con lui, venne ritrovata in cassaforte una consistente quantità di cocaina, mai confermata la quantità, si vocifera quasi 9kg di sostanza stupefacente. Davanti alle domande incalzanti dei giornalisti e degli inquirenti, la definì più volte come ‘zafferano’. Dopo esser già stato accusato di riciclaggio un anno prima, il presidente della Fiorentina Vittorio Cecchi Gori, venne arrestato per il fallimento del club avvenuto nel 2002. 22mln di euro il buco lasciato nelle casse dei gigliati. A novembre 2006 è stato condannato in via definitiva dalla Corte di Cassazione a tre anni e quattro mesi di reclusione.
È stato arrestato il 3 giugno 2008 a Roma, principale capo di imputazione bancarotta fraudolenta della Safin. Il 25 luglio 2011 viene nuovamente arrestato per bancarotta fraudolenta. Nel corso delle investigazioni era infatti emerso che Cecchi Gori aveva distratto i beni del patrimonio sociale della Fin.Ma.Vi. spa, causando un passivo fallimentare di circa 600 milioni di euro. Il 1º febbraio 2013 si conclude il processo con una condanna a 6 anni di reclusione e la confisca del capitale sociale delle società “Cecchi Gori, Cinema e Spettacolo” e “New Fair Film” confermando anche il sequestro delle quote delle società “Adriano Entertainment” e “Vip 1997”.. Il 7 ottobre 2013 viene condannato nell’ambito del processo per il crac Finmavi a sette anni di reclusione.
[tps_title]Luciano Gaucci[/tps_title]
Luciano Gaucci iniziò la sua scalata come autista dell’ ATAC. Successivamente mise su una ditta di pulizie “la Milanese”. Folgorato durante la sua ascesa dalla passione per i cavalli ne acquistò uno considerato un brocco e acquistato per dodici milioni di lire gli fruttò quasi tre miliardi di premi vinti. Tony Bin il nome del puledro venduto per 7 miliardi di lire.
1991 Gaucci approda nel mondo del calcio acquistando il Perugia 2 miliardi di lire. Inizia la parentesi calcistica di Lucianone dal 1991 al 2003. Licenziò 15 allenatori fino al 1999.
Portò il Perugia dalla serie C alla Serie A partecipando ad una semifinale di Coppa Italia, 1 partecipazione alla Coppa Uefa e la vittoria della coppa Intertoto nel 2003.
Fu presidente della Viterbese 1997-2000, del Catania 2000-2004 con cui ottenne una promozione in B e Sambenedettese sempre dal 2000 al 2004 conquistando le promozioni dalla D alla C1.
RECORD ASSOLUTO:
Nel 2003 Luciano Gaucci è stato il Primo Presidente di una squadra di Serie A ad assumere il figlio di un capo di stato come calciatore.
Parliamo di Al Saadi Gheddafi terzogenito del Colonello Muammar Gheddafi. Con i grifoni ha giocato una sola partita contro la Juventus, vinta per 1-0.
Fu squalificato perché trovato positivo al Nandrolone.
Nel 2004 inizia la fine dell’impero calcistico di Lucianone con un crack di 80 mln di euro, Gaucci è costretto a vendere e a scappare a Santo Domingo onde evitare il carcere.
CI andranno i figli Riccardo ed Alessandro con tanti saluti dal caro padre in esilio, tristemente in un isola caraibica.
[tps_title]Segio Cragnotti[/tps_title]
Fu odiato da Berlusconi per il caso Standa. Uomo intelligente ed acuto.
Iniziò la sua scalata nel 1992 comprando il pacchetto di maggioranza della S.S. Lazio da Gian Marco Calleri per 80 miliardi di lire.
Da quel momento in poi la Lazio inizia a sedere con le grandi del calcio contemporaneo, le sette sorelle (Juventus, Milan, Inter, Parma, Roma e Fiorentina). Inizia il periodo d’oro che consegui alla squadra di vincere 7 trofei in 3 stagioni allenata da Sven Goran Eriksson, una delle squadre più forti del calcio italiano, ammirata da Sir Alex Ferguson.
1998 Coppa Italia
1998 Supercoppa Italiana
1999 Coppa delle Coppe
1999 Supercoppa Europea
2000 Scudetto
2000 Coppa Italia
2000 Supercoppa Italiana
Nel 2003 iniziò il crack Cirio e fu costretto ad abbandonare la presidenza della Lazio, fu accusato di bancarotta fraudolenta.
[tps_title]Calisto Tanzi [/tps_title]
Presidente del Parma A.C. dal 1990 al 2004.
Anni d’oro targati Tanzi pagati nei peggiore dei modi.
Iniziò tutto con un quinto posto alla prima stagione di Serie A, da quel momento in poi la bacheca si arrichì di 3 Coppe italia, 1 Supercoppa Italiana, 1 Coppa delle Coppe, 2 Coppe UEFA (Europaleague), 1 Supercoppa UEFA. Da Zola a Buffon passando per Cannavaro e Thuram, Crespo ed Adriano, alcuni dei nomi dei Big passati per le file del Parma,ma ve ne sono altre decine da poter fare.
Manca solo lo scudetto nel Palmares dei Ducali, ma la favola finì nel 2004 con le dimissioni di Stefano Tanzi per i problemi collegati al crac Parlmalat (14 miliardi di euro con 38.000 investitori truffati) a cui era collegata la società calcistica.
Il 25 Giugno del 2004 il Parma Associazione Calcio è dichiarata Insolvente in seguito al crac ma la società usufruì della Legge Marzano, entrata in vigore pochi mesi prima della dichiarazione d’insolvenza, che conteneva misure per la ristrutturazione industriale di grandi imprese in stato, appunto, d’insolvenza. Una mano dal cielo.
Tanzi fu condannato in appello a 17 anni di carcere e cinque mesi, sta scontando la pena agli arresti domiciliari.
Nacque il Parma Football Club a cui furono traferiti i debiti del vecchio Parma A.C. e mantenne tutti i diritti ed affidato a Enrico Bondi.