D’Agostino al vetriolo: “A Pazienza è mancato il carattere. Rastelli? Mi ha deluso umanamente…”

Il presidente biancoverde ha parlato dei due ex allenatori dell'Avellino, riservando loro qualche stoccata...

Nel corso dell’intervista rilasciata a IrpiniaTV, il presidente D’Agostino ha parlato di Michele Pazienza e Massimo Rastelli e delle motivazioni che l’hanno spinto ad esonerali, non lesinando qualche stoccata ai due ex tecnici biancoverdi: “Quando si esonera un allenatore o un direttore sportivo è sempre doloroso. Con Pazienza ho avuto tanta pazienza, perché l’anno scorso abbiamo allestito una squadra per vincere il campionato e quando le cose vanno male ci si chiede dove sia il problema. Lui mi disse ‘la squadra non mi segue’, ma allora perché non dirmelo prima. Trascinarsi non serve. Forse non aveva il carattere giusto per gestire un gruppo così forte. È andato in confusione e quella sera, dopo la sconfitta con il Latina, sono andato negli spogliatoi, c’erano Perinetti e Condò, ho detto loro di chiamare Pazienza, perché non potevamo più andare avanti in questo modo”.

Sull’approdo di Pazienza al Benevento

D’Agostino ha proseguito su Pazienza: “Crediamo ancora nel valore di Pazienza, ma forse non adatto all’Avellino. Il suo trasferimento a Benevento? Non ci ha fatto tanto piacere, perché lottavano per la B con noi. Ma abbiamo pensato ‘se ha scelto così, vorrà dire che lui non vincerà nulla e vinceremo noi’.

D’Agostino e la stoccata a Rastelli

Da Pazienza a Rastelli, D’Agostino non ha nascosto la sua amarezza per come sono andate le cose con il tecnico di Pompei: “Rastelli lo prendemmo per fare una stagione straordinaria. È stata una grande delusione sotto tutti i punti di vista. Sul piano professionale, Pazienza non ha saputo gestire il gruppo, forse perché giovane per una piazza come Avellino. Rastelli invece è venuto meno sul piano umano, perché nella mia azienda posso sottoscrivere tutti i contratti possibili, ma se mando via qualcuno non gli rinnovo il contratto per un altro anno, ci vuole anche buonsenso. Qui ho capito che non avremmo mai vinto nulla: i soldi sono importanti, ma prima ancora ci sono passione e voglia. Qualcuno ad Avellino pensava che potesse fare questo perché ci sono i soldi. È stato diverso da Pazienza, che ha scelto di allenare, mentre lui ha pensato solo all’aspetto economico. Per carità, ognuno fa le sue scelte, però…”

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