L’analisi – Se vincere aiuta a vincere come si fa a vincere se non si vince?

Rabbia, sconforto, amarezza. Sono queste le sensazioni che circolano nell’ambiente avellinese in seguito all’ennesima sconfitta dei lupi. Quella maturata ieri ha le sembianze di una sentenza che tutti noi ci auguriamo venga smentita nel corso della stagione. Infatti, la parola che è iniziata a sollervarsi tra i tifosi nel post-partita è stata una sola: retrocessione.

Forse un po’ presto per pensare a queste cose, non siamo ancora giunti a metà campionato, ma il tifoso, lo sappiamo, è fatto così: si lascia trascinare dagli eventi, dai periodi e in questo periodo le cose non girano per niente bene. Quest’anno sembra essere piombata una vera e proprio maledizione sull’Avellino: una stagione cominciata male, con una squadra costruita senza troppa cognizione di causa affidata ad un allenatore che in cinque mesi di lavoro non ha mai trovato il bandolo della matassa.

Neppure Novellino, per il momento, è riuscito ad invertire la rotta, nonostante si veda qualche margine di miglioramento. Ieri l’ennesima illusione: il vantaggio allo scadere del primo tempo, giocato discretamente, aveva fatto ben sperare nei lupi. Poi il black out del secondo tempo ha riportato di nuovo nel baratro gli uomini di Novellino, che si sono visti ribaltare il punteggio grazie alla doppietta di Matteo Fedele, in campo nonostante le non ottimali condizioni fisiche. La reazione c’è stata, le occasioni non sono mancate: Micai ha salvato il Bari sul tiro di Verde quando il punteggio era sull’1-1, mentre la traversa (ancora lei) colpita da Gigi Castaldo nei minuti finali ha negato all’attaccante irpino la gioia della doppietta personale e il pareggio ai lupi, risultato tutto sommato giusto per quello che si era visto in campo.
Ancora una volta l’Avellino ha manifestato questa strana tendenza a perdere: non è la prima volta, infatti, che la squadra esce sconfitta nonostante sia riuscita a portarsi in vantaggio. Prima di Bari, la gara casalinga con l’Ascoli ha avuto la stessa dinamica. Potremmo citare anche le partite con Brescia, Carpi e Benevento quando dopo l’iniziale vantaggio è arrivato il pareggio degli avversari.

Calo di concentrazione, poca lucidità, scarsa condizione fisica sono le possibili cause di questo malessere, se poi ci si mette di mezzo anche la sfortuna allora le cose si complicano.

Scusate il gioco di parole, ma se vincere aiuta a vincere come si fa a vincere se non si vince? La situazione è delicata, i punti raccolti fino ad ora sono davvero pochi. Bisogna archiviare questa sconfitta e allontanare tutti i pensieri negativi. Sabato al Partenio-Lombardi arriva la Salernitana: c’è un derby da vincere.

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