Il difensore dell’Avellino Luigi Silvestri, ai microfoni di Prima Tivvù, ha rassicurato sulle sue condizioni fisiche ed ha commentato il pari contro il Teramo.
“Procede bene, sto lavorando e mi sto curando. Sto facendo il possibile per rientrare e dare una mano ai compagni. Guardandola dalla tribuna l’approccio è stato giusto, determinato. L’accoglienza è stata troppo gentile, dovevano capire che dovevano lasciare i tre punti. Siamo amareggiati per il pareggio e per il secondo posto perso. Non dimentichiamoci la cavalcata importante che abbiamo fatto. Ci siamo legati tutti. Il covid ci ha tolto certezze e senza certezze andiamo in difficoltà. Mi hanno detto che con i tempi non ce la faccio. Voglio essere la sorpresa e l’emblema di questa squadra. Noi non molleremo. Dopo la partita di Cava avremo dei giorni per poter pensare al nostro percorso”.
Sullo stadio: “È una cosa che sogniamo tutti noi calciatori, di far parte di un progetto del genere. Se dovesse capitare di rimanere qui, sarà un emozione grandissima“.
Su Errico: “È riuscito a superare le sue paure. Nello spogliatoio scherziamo sempre. Già conoscevo le sue qualità, punta l’uomo e crea superiorità numerica. Ci è mancato molto quest’anno”.
Sul fallo subìto da Tito in area di rigore: “Se ci fosse stato il pubblico l’arbitro lo avrebbe chiamato il rigore”.