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Caro Taccone, impari da Zamparini: faccia un passo indietro per sempre

“Vedere oggi gli spalti semivuoti mi addolora e il mio pensiero è rivolto non solo a chi diserta lo stadio perché ancora deluso dalla retrocessione in serie B ma anche alle famiglie che faticano ad arrivare alla fine del mese e ai giovani palermitani senza un lavoro che sono costretti a rinunciare ad una spesa extra come i soldi per andare allo stadio”.
“A partire dalla gara contro il Foggia, fino al termine della stagione il costo dei biglietti per le partite casalinghe del Palermo sarà drasticamente ridotto: i biglietti di Curva Nord e Curva Sud costeranno 2 euro, i biglietti di Tribuna Montepellegrino 5 euro. Voglio ringraziare e premiare anche i nostri 2063 abbonati: la loro grande fiducia sarà ripagata con uno sconto del 50% sulle tariffe della prossima stagione per il rinnovo dell’abbonamento”. Così parlò Zamparini. A Palermo è in guerra con la piazza. La Procura sulle spalle con una richiesta di fallimento. Ma la squadra non ne risente e viaggia a vele spiegate verso il ritorno in serie A. Un passo indietro del patron. Che di questi tempi non è facile vedere. Specie se il rapporto con la piazza è incrinato. Palermo vive, in parallelo, una situazione quasi identica con Avellino. Con qualche differenza. Non c’è nessuna Procura, nessun fallimento richiesto, nè il primo posto in classifica. Ma il rapporto con la piazza è incrinato. Ad Avellino, come a Palermo, gente allo stadio non se ne vede. Eppure la squadra, dopo un periodo di difficoltà, si è rialzata. Posizione centrale di classifica, play-out a debita distanza. Una rosa normale, normalissima. Senza grosse stelle ma un campionato in linea con le ambizioni reali. Che si chiamano salvezza. Ma a differenza di Palermo, ad Avellino, c’è un Taccone che di passi indietro non sembra volerne fare. Anzi. Non più tardi di una settimana fa, ha attaccato parte dei tifosi con toni coloriti, volgari ed offensivi (leggi qui).
Non è che intendiamo considerare Zamparini un eroe. Per amor di Dio. Ma lui un passo indietro l’ha fatto. Magari Taccone potrebbe imparare la lezione. Il patron, che si è sempre lamentato di vedere poca gente allo stadio, potrebbe provare una operazione simpatia. Per ricucire magari il rapporto con la piazza ormai deteriorato. E magari, con una campagna comunicazione simpatia, potrebbe fare buon viso a cattivo gioco. Come ha fatto Zamparini. Che ha capito i suoi errori e con una missiva accorata al pubblico rosanero ha invitato la gente allo stadio a prezzi stracciati. Un regalo. Perchè sa che senza tifosi non si va da nessuna parte. Che il calcio con spalti vuoti non è calcio.
Chissà. Non abbiamo la presunzione di dire al patron cosa deve fare. Anche perchè l’ultima volta che è stata abbracciata una nostra iniziativa (con il torneo in memoria di Paolo Pagliuca ndr) sappiamo tutti come è andata a finire. Nè vogliamo far riferimento alla tanta sbandierata amichevole contro la Roma in estate. O quella da fare a dicembre e gennaio. Sappiamo che il patron oggi è da solo con sacrificio a portare avanti il calcio ad Avellino. Ma senza tifosi e con lo stadio vuoto è difficile. Serve un passo indietro da parte sua. Serve, cosa importante, che cominci a far innamorare di nuovo la gente. Serve che cominci a far riaccendere la passione. Altrimenti l’Avellino resterà uno spettacolo per lui e gli appassionati di sempre. In un Partenio sempre più freddo, vuoto e senza colori.

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