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D’Agostino aveva offerto 3mln per il 51%: presto chiarirà pubblicamente

“Volevano prenderla a zero”. Così Walter Taccone nella presentazione della conferenza stampa del nuovo sponsor Sidigas. Il riferimento alla trattativa chiusa male con D’Agostino era evidente. Ma da allora il silenzio. Cosa voleva dire Taccone? Che D’Agostino voleva speculare. L’onorevole non ha gradito. Ma per ora è rimasto in silenzio. Ma nel suo entourage si registra un evidente malumore. Voci vicine all’imprenditore di Montefalciobe parlano di un D’Agostino decisamente turbato e sorpreso dalle dichiarazioni del patron. Le parti, compreso Taccone, avevano fatto un patto di silenzio sui numeri. Nessuno avrebbe dovuto sapere. Compreso la stampa. Ma a trattativa saltata il primo a non aver mantenuto la parola è stato Taccone che amareggiato si è lasciato andare ad uno sfogo forse anche comprensibile. Ma che ha gettato in pasto ai tifosi la credibilità di D’Agostino che pure si era seduto con rispetto dei ruoli al tavolo dell’incontro. E cominciano ad uscire le prime indiscrezioni. Pare che D’Agostino avesse offerto 3 mln di euro per scalare il 51% dell’Avellino calcio. Di questi 3 milioni, ben 2,5 sarebbero serviti a coprire i parte dei debiti con l’erario. Insomma, un azzeramento e una somma vicina ai 500mila euro che sarebbe finita, giustamente e non a torto, nelle tasche della famiglia Taccone che sarebbe rimasta in società con una quota azionaria del 30%.  Probabilmente quando il patron parla di una offerta a zero intende questo. Avrebbe voluto intascare la quota dei 3 milioni cash ed insieme poi coprire il deficit erariale. Cosa che D’Agostino non avrebbe gradito. Perché alla fine il suo investimento sarebbe stato quasi il doppio considerando il suo rinnovato impegno di sponsorizzazione ( 3 mln a Taccone, più 1,2 mln per il debito erariale, più altri 500mila tra sponsor e impegno come media-partner). Questa dovrebbe essere la verità dei fatti. D’Agostino, da politico attento e vicino ai problemi dell’Irpinia, non ci sta a passare come speculatore. E a giorni potrebbe convocare la stampa per spiegare i motivi del mancato accordo. D’altronde lo deve alla piazza e ai tifosi che anche sui social hanno creduto al suo ingresso e lo hanno appoggiato sommergendolo di messaggi di speranza e di appoggio. A breve la verità di D’Agostino. Un atto doveroso visto che al tavolo dell’incontro era seduto anche Gubitosa che, se chiamato in causa, potrebbe confermare fatti e numeri del mancato accordo.

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