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Futuro Avellino – C’è solo Taccone. Gubitosa? E’ stato umiliato, non tornerà

“Sono stato umiliato più volte. Da quando ero in società a dopo. Di me dette cose assurde. Per me l’Avellino è un capitolo chiuso. Soffrirò da tifoso ma il rispetto vale più dei soldi. Io non ho la minima intenzione di tornare in sella. Lo devo alla mia famiglia. Lo devo alle mie aziende. Lo devo ai miei mille dipendenti sparsi in tutta Italia”. Le parole dette da Gubitosa ai suoi stretti collaboratori prima di partire per la Cina confermano che per il patron del gruppo Hs, l’Avellino fa parte del passato. Pesa e non poco il comportamento tenuto poco prima della conferenza stampa dalla famiglia Taccone. Si era visto con Massimiliano Taccone. Era stato chiamato per rientrare in società. Avevano parlato di cifre, di debiti, di buonuscita per Taccone sr (cifra vicina ai 2 mln di euro). Poi il crollo. Anche psicologico. A carte acquisite, a documentazione in mano, si scopre che Ferullo è già socio. E decide di abbandonare non prima di aver sfogato tutta la sua rabbia in tv. Sbagliando. Perchè al di là di tutto, l’atteggiamento di Michele Gubitosa è stato troppo istintivo. Poi Taccone ha rincarato la dose, sbagliando, in conferenza stampa. “E’ bravo con i computer, non coi conti”. Offesa gratuita nei confronti di chi, conti alla mano, ha un fatturato del gruppo aziendale di quasi 90 milioni di euro contro i 7-8 e passa del gruppo Taccone. Errori su errori. Orrori aggiungiamo noi. Gubitosa non tornerà sui propri passi. Lo ha giurato ai suoi collaboratori. Non può farlo adesso, naturalmente. Con un processo nuovo sulle spalle per l’Us Avellino. Taccone sa che dovrà, da solo, cercare di riportare la nave in porto. Le correnti sono fortissime: squadra in crisi, allenatore in confusione, ambente che lo contesta, scadenze da onorare per evitare penalizzazioni, debiti da ripianare, aumenti di capitale sociale da sostenere. Insomma. Per terminare la stagione servono almeno 3,5mln di euro. Più la campagna acquisti riparatrice di gennaio.  Accettate le dimissioni del figlio, Taccone sr ora dovrà essere più forte di prima. Non abbiamo dubbi sulla sua forza caratteriale. E’ un trascinatore. Su questo bisogna dargli atto. Ma attorno a sè, da accentratore, ha creato il vuoto. E dal vuoto dovrà ripartire. Perchè su una cosa e su una promessa ci contiamo. “Con me l’Avellino non fallirà e non retrocederà”. Lo ha detto in conferenza stampa ai tifosi venerdì scorso. Una promessa solenne. E allora, in bocca a lupo presidente.

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