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Il Parma si difende e risponde: “Accuse assurde ed infamanti”

La replica del Parma arriva puntuale. E la società risponde a tono alle accuse e al sospetto di una presunta combine relativa alla gara di domenica scorsa persa in casa contro l’Ancona (0-2). Questo il comunicato

“Il Parma Calcio 1913 esprime profondo stupore e totale disgusto in merito all’articolo pubblicato oggi dal quotidiano “Il Mattino” di Napoli e integralmente ripreso e rilanciato da altri organi di stampa , attraverso il quale si adombrerebbe – senza mezzi termini – l’insopportabile sospetto di una combine relativa alla partita Parma-Ancona.

La scialba prestazione di domenica scorsa è stata senza giustificazioni dal punto di vista calcistico.

Ma tanto quanto la società è rimasta arrabbiata e delusa dal comportamento sul campo dei propri tesserati, tanto quanto è totalmente al loro fianco e difesa rispetto a voci, sospetti, accuse assurde e infamanti per uno sportivo.

Un conto è tollerare che certe cose vengano scritte su Facebook, regno delle leggende urbane e degli sfoghi di pancia.

Un conto è che le “voci” da Facebook passino ad avere spazio e rilevanza su quotidiani nazionali.

Riportando soltanto alcune frasi dell’articolo, vi si afferma che “a Pozzuoli centinaia di scommettitori hanno azzeccato il risultato esatto e hanno sbancato, incassando cifre che oscillano da 100mila a 225mila euro a testa”.

Ragionando per difetto, si tratterebbe di decine e decine di milioni di Euro vinte a Pozzuoli in un weekend. Una cifra enorme. L’autore dell’articolo ha qualche riscontro oggettivo di questo fatto?

Nell’articolo a supportare questa tesi si riportano inoltre le voci di un “gestore di un circolo ricreativo”, di “un ragazzo di Arco San Felice”, di “un condominio”, di “un noto ristoratore”.

Chi sono queste persone? C’è qualche riscontro alle loro presunte affermazioni su fatti così gravi?

Non si possono trattare argomenti così delicati e gravi con così tanta superficialità.

Se ci fossero riscontri oggettivi e prove di quanto affermato, si denunci senza alcun indugio alle autorità competenti. Il Parma Calcio sarebbe il primo soggetto interessato e vittima di un abominio simile.

Ma se queste notizie clamorose altro non fossero che il venticello della calunnia e dei sospetti gratuiti, conditi con un po’ di sensazionalismo da social network, ci troveremmo di fronte a gravissime calunnie e diffamazioni a mezzo stampa a fronte delle quali il Parma Calcio 1913 evidentemente non può restare inerte, sia nei confronti di chi le produce sia nei confronti di chi le rilancia”.

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