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“Mi sono emozionato. A Brescia ho rivisto una squadra. E un’anima”

Caro direttore,

a Brescia, finalmente, ho rivisto il “vero” Castaldo. Quello di prima della squalifica. Ma non era Gigi, come noto ai box. L’ho rivisto in Matteo Ardemagni: finalizzatore spietato e capace di far reparto da solo con un volume di gioco mostruoso quanto intelligente. Classico attaccante di categoria, che Novellino ha rilanciato, senza peraltro scoprire l’acqua calda. Perché solo un masochista come il suo predecessore (che non voglio nemmeno più nominare!) aveva sfacciatamente ignorato preferendogli chiunque. Novellino gli ha affidato le chiavi di un attacco che nel 2016 segnava col contagocce. E forse, addirittura, le chiavi della salvezza.

Si, sono convinto che la categoria passi dai piedi e quindi dai gol di Ardemagni. Confidando che dal mercato arrivi un ulteriore innesto e che Castaldo, quello originale, possa fare la sua parte compatibilmente con l’anagrafe.

Ma a Brescia – dove va ammesso che tutto è girato per il verso giusto – non ho visto solo un bomber con i fiocchi. Finalmente ho rivisto anche una squadra. Limitata, sia chiaro, come limitatissimo è del resto questo campionato, ma con una sua logica, un assetto e un’anima.  Novellino il suo lo sta facendo insomma, il gruppo lo segue, adesso tocca alla società metterci del suo con le ultime operazioni. Restare in B non è impossibile vista la concorrenza, ma siamo un po’ corti numericamente. Laverone assicura molta più solidità di Asmah e compagnia bella, anche se a sinistra è adattato. Moretti invece si vede che ha visione e può essere un buon playmaker, ma è in grave ritardo di condizione. Ne occorrono insomma ancora (almeno) un paio per guardare al futuro con ritrovato ottimismo.

Ma la grinta, la tranquillità, le idee di Novellino sono di buon auspicio. Si, caro direttore, anch’io oggi sono tornato ad emozionarmi. Ed a sentirmi fiero di tifare per questi colori.

di Omar Gargantini

Gargarismi
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