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Serie B – A Brescia vincono gli stupidi: “Terremotati” ai tifosi irpini

Inopportuni. Inutili. Vergognosamente stupidi. Proprio adesso, dove in Abruzzo si continua a scavare sotto le macerie del Rigopiano, dopo la slavina dovuta quasi sicuramente alle scosse di terremoto di poche ore prima, tiene in ansia una Nazione intera. Ed invece a Brescia, decine di tifosi dimenticano tutto in fretta e riaprono ormai le vecchie ferite di una discriminazione territoriale rimasta sulla carta. Sentono tutti, persino una parte dello stadio, fischia per zittire. Ma niente. Si continua a giocare come se nulla fosse. Si continua a giocare e direttori di gara, assistenti, ispettori a bordo campo, fanno finta di nulla. Sono abituati ormai i tifosi avellinesi ad essere etichettati come “terremotati” non appena si sale a giocare da Firenze in su. E’ una abitudine che la Lega autorizza, senza multare. Senza chiudere curve. A Brescia è andata di scena l’ennesima sconfitta del calcio italiano. Per colpa di pochi, per colpa di molti. Le offese urlate all’indirizzo dei 300 supporters biancoverdi sono state ascoltate da tutti tranne che dagli organi preposti. E’ ormai una abitudine consolidata avallata da chi, come i direttori di gara, dovrebbe evitare. Come? Fischiare la partita e tornare negli spogliatoi. Fino a nuovo ordine, se le partite non saranno interrotte e sospese (e perchè no anche perse a tavolino ndr) si continuerà ad autorizzare pochi imbecilli a offendere il dolore di chi il terremoto l’ha davvero vissuto sulla propria pelle. E che ha portato via amici, parenti e conoscenti.

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