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Tesseramenti migranti irregolari: una squadra di B nella bufera

Le speculazioni sui migranti non si fermano, ed oggi a pagare le spese è il calcio. Quest’oggi la guardia di finanza ha fatto irruzione nelle sedi del Prato Calcio ed altre società per il tesseramento irregolare di minorenni africani provvisti di certificati e visti d’ingresso falsi.

Due big di Serie A, Inter e Fiorentina, hanno ricevuto una richiesta di accesso agli atti societari, stessa sorta per il Cittadella in Serie b. L’indagine si focalizza sull’ingresso di giovani africani che col tesseramenti per il club, in questo caso per l’A.C. Prato e Sestese, producevano profitti sulla vendita di tali giocatori, con permessi falsi, vendendo il cartellino a club come Inter, Fiorentina e Cittadella.

Fari puntati su Christian Kouamé, venduto dal Prato al Cittadella per 400 mila euro.

La documentazione falsa sarebbe stata prodotta all’ambasciata italiana di Abidjian, e all’ufficio immigrazione della questura di Prato, documentazione che attestava inesistenti condizioni personali, quali la maternità biologica o la filiazione naturale rispetto ai minori, in modo da richiedere ed ottenere il rilascio dei visti di ingresso per ricongiungimento familiare, e il successivo permesso di soggiorno per motivi familiari.

L’indagine della Procura della Repubblica di Prato ha messo anche in luce interessi collegati strettamente all’alterazione dei risultati di alcune partite di calcio. La squadra investigativa, a tal proposito, ha raccolto riscontri in merito all’alterazione di undici partite tra Lega Pro, Eccellenza toscana e Promozione.

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