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Verona-Avellino – Indagini alla conclusione: individuati i responsabili dell’aggressione

E’ stato un lungo via vai in Questura. In tutto sono almeno dieci i tifosi ascoltati dalla Digos di Avellino che sarebbero stati presenti ai fatti legati all’aggressione di Toni e Setti nel prepartita contro il Verona. Gli organi di polizia, potrebbero chiudere le indagini quest’oggi, dopo aver individuato i due responsabili  del lancio della pietra che ha mandato in frantumi il vetro dell’auto che ospitava i dirigenti dell’Hellas e il successivo lancio della bottiglia di birra che ha colpito al ventre il presidente Setti. I presunti aggressori, che sarebbero della provincia di Avellino, rischiano una denuncia e non, come si era detto anche nelle ultime ore, il fermo di polizia perchè decorsi i termini per la flagranza di reato. Sarebbe stata ricostruita, usiamo sempre il condizionale, anche la dinamica. “C’è un’auto del Verona” avrebbe gridato qualcuno che stava consumando un pasto dinanzi al panificio tra via De Gasperi e contrada Amoretta. Da lì, in decine si sarebbero mossi per accertare la veridicità del fatto. Una sciarpa ha tratto in inganno tutti. L’autista della Bmw su cui viaggiavano i dirigenti del Verona si sarebbe giustamente impaurito ed ha subito tentato una manovra per divincolarsi. Qualche pedone ha rischiato di essere investito. Poi il lancio della pietra e quello della bottiglia di birra.  Questa la ricostruzione sommaria. Entro stasera, con ogni probabilità, l’emissione dei provvedimenti. Ripetiamo. Sarebbero due, solo due, e non 15 come si è vociferato fino a ieri.

 

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