Balotelli non è mai banale: le 10 frasi più famose

‘Why always me?’. La nuova vita calcistica di Mario Balotelli non è molto diversa da quelle precedenti. Anche in Francia il buon SuperMario sta facendo discutere, nel bene e nel male. Una doppietta al debutto in campionato, una stecca in Europa League, un’altra fantastica doppietta al Monaco per vincere il derby e lanciare il suo Nizza al comando della classifica. E tutti i francesi a chiedersi: gioiello e bidone? Ecco intanto le 10 frasi cult di un personaggio destinato a far discutere. Sempre e comunque.

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“Penso di essere più intelligente della norma, ma non mi interessa dimostrarlo”.

Ok, nessuno mette in dubbio la sua intelligenza. Dimostrarlo però sicuramente lo aiuterebbe  a rafforzare il concetto.

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“Sono i giornalisti che vengono da me. Non io da loro”

Siamo proprio sicuri che sia così? Troppe volte, infatti, i suoi comportamenti sopra le righe lo hanno portato sulle prime pagine dei tabloid. Ricordate la storia dei petardi? In alcuni casi, Mario se l’è proprio cercata.

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“Nella vita non rifarei solo una cosa: non lancerei a terra la maglia dell’Inter”

Riferimento chiaro alla semifinale di Champions con il Barcellona. Quando Mario sparò in curva il pallone invece di concretizzare un pericoloso contropiede. La maglia volò via, la curva si inviperì. E la sua storia con l’Inter finì.

 

MILAN, ITALY – APRIL 03: Mario Balotelli of Inter in action during the Serie A match between FC Internazionale Milano and Bologna FC at Stadio Giuseppe Meazza on April 3, 2010 in Milan, Italy. (Photo by Giuseppe Bellini/Getty Images)

 

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“La legge sulla cittadinanza è una legge stupida. Ho passato 18 anni in Italia e non ero ancora italiano. Per questo motivo spero che tutti i ragazzi come me che vivono questa situazione diventino italiani prima di quando lo sono diventato io.”

Quando vuole Mario riesce ad esprimere anche pensieri profondi. La dimostrazione che può essere, in alcuni casi, anche d’esempio per gli altri.

 

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“In quanto a feeling personale, direi prima Mancini e poi Mourinho. Un allenatore deve tirare fuori il 100% da un giocatore e Mancini è molto bravo perché lo sta facendo”

I due allenatori hanno sicuramente condizionato la sua carriera. Mancini è stato più accondiscente di Mou, ma alla fine comunque lui e Mario sono finiti alle mani. Due caratteri spigolosi. Inevitabile finisse così.

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“Per essere felice mi serve il calcio, oltre a mia figlia ovviamente”

La nascita della piccola Pia è stata determinante per la maturità di Mario. Infatti, la vicinanza della figlia ha fatto sì che deponesse nel cassetto le famose ‘Balotellate’ extra campo.

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“Io non guardo la nazionale, io tifo la nazionale. All’Europeo ho un po’ sofferto perché non c’ero ma non sto a dire se ero più forte dei giocatori convocati, perché se Conte ha portato quelli vuol dire che erano più forti di me”

Anche il rapporto con la Nazionale è stato sempre tribolato. Prima osannato da tutti, poi scaricato senza sé e senza ma. Tuttavia il talento di Balo servirebbe eccome all’Italia operaia di Ventura. Dipende solo da lui.

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“Ognuno fa quel che vuole col suo corpo, nel bene e nel male. Cogl… quelli che se ne approfittano”

Volevate che Balotelli non dicesse la sua sul Leotta gate? Opinioni personali di un ragazzo che col gossip ha sicuramente avuto a che fare”

LIVERPOOL, ENGLAND – SEPTEMBER 27: Mario Balotelli of Liverpool looks on during the Barclays Premier League match between Liverpool and Everton at Anfield on September 27, 2014 in Liverpool, England. (Photo by Alex Livesey/Getty Images)

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“Fra due o tre anni vincerò il Pallone d’oro”

Dopo la doppietta al Marsiglia i riflettori tornano su di lui. E Mario si lascia andare ad una ottimistica previsione sul suo futuro. Col risultato di dividere ancora una volta in due fazioni pubblico e critica.

 

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10. “Why always me?” Questa frase, diventata cult, era stampata sulla maglietta che Mario esibì dopo un gol nel derby di Manchester. Perché sempre io? Già Mario, perché sempre tu?

Questa frase, diventata cult, era stampata sulla maglietta che Mario esibì dopo un gol nel derby di Manchester. Perché sempre io? Già Mario, perché sempre tu?

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