Da tempo l’Avellino era alla caccia di un centrale difensivo e – dopo uno scrupoloso casting – il direttore sportivo Musa ha scelto il centrale classe 1993 Filippo Capitanio. Toccherà all’ex Ravenna, dunque, dare sicurezza ad un reparto difensivo che sin qui non ha convinto appieno.
LA CARRIERA – Filippo Capitanio nasce a Vicenza il 26 aprile del 1993 e – dopo la trafila nel settore giovanile biancorosso (2006-2009) e in quello della Sampdoria (2009-2011) – fa l’esordio con la squadra della sua città nel maggio del 2012, in Serie B contro il Pescara di Zeman subentrando al posto dell’ex biancoverde Gavazzi al 53′ in una gara vinta dagli abruzzesi per 6-0. Nella stagione successiva, il giovane Capitanio viene mandato a farsi le ossa a Pontedera (dove incrocia Regoli e Arrighini), in Seconda Divisione. Nella squadra rivelazione del torneo – seconda alle spalle della Salernitana e promossa in Prima Divisione – il difensore vicentino disputa la bellezza di 29 partite su 34 facendosi apprezzare come uno dei migliori giovani del campionato. Nel giugno del 2013 il Vicenza decide di inserire il cartellino di Capitanio in una maxi-trattativa con il Cesena, che mette sotto contratto il calciatore per 4 anni prima di spedirlo in prestito alla Reggiana. La prima esperienza in Prima Divisione è particolarmente complicata per Capitanio, che colleziona una sola presenza prima di trasferirsi in inverno al Como. In Lombardia le cose non vanno meglio e l’ex Vicenza mette insieme appena 4 gettoni per un totale di 181′. Nonostante le difficoltà il Santarcangelo decide di puntare su di lui prelevandolo in prestito per due stagioni. Capitanio ripaga la fiducia del club diventando uno dei punti fermi della squadra di Zauli, mettendo insieme 47 presenze complessive in due anni. Nella seconda stagione (2015-2016), condivide per qualche mese lo spogliatoio con il bomber dei lupi Alessandro De Vena. Le buone stagioni disputate nel club romagnolo spingono il Teramo, che nel frattempo si affida a Lamberto Zauli in panchina, a prelevarlo a titolo definitivo dal Cesena soffiandolo letteralmente all’Olbia, con cui Capitanio si stava già allenando. L’avventura – condivisa con l’altro acquisto biancoverde, Di Paolantonio – non è però delle più esaltanti e dopo pochi mesi e poche presenze (8, condite da 1 gol) e il vicentino torna a Santarcangelo in prestito. Qui Capitanio non riesce a ripetere le ottime cose fatte vedere nelle stagioni precedenti e gioca appena 205′. Nel luglio del 2017 a credere in lui è il Ravenna. Nonostante qualche fastidio muscolare di troppo – che lo costringe complessivamente a stare fuori per due mesi spalmati sulla prima parte di torneo – il rendimento di Capitanio è assolutamente positivo per un totale di 20 presenze. In estate, dopo la scadenza del contratto annuale, il centrale difensivo si è trovato svincolato. Malgrado l’interesse di club importanti come Novara, Sudtirol e Lucchese, Capitanio è rimasto a guardare fino a novembre. Ora l’Avellino: un’occasione importante che il calciatore vuole giocarsi al meglio.
CARATTERISTICHE E ASPETTATIVE – Di piede mancino, ben strutturato fisicamente, Capitanio è un difensore centrale capace di disimpegnarsi con buoni risultati sia in una linea a 3 che in una a 4. In situazioni di particolare emergenza, il venticinquenne ex Santarcangelo può anche giocare da terzino sinistro. Generoso e intelligente dal punto di vista tattico, Capitanio è un calciatore dal sicuro affidamento che vanta una continuità di rendimento e di affidabilità – mostrata in particolare a Ravenna – di notevole impatto. Per caratteristiche, il neo acquisto sembra poter andare a colmare la lacuna al fianco di Morero, in un ruolo in cui sinora né Dondoni né Mikhaylovskiy hanno convinto a pieno. In Capitanio l’Avellino spera di poter trovare un punto di riferimento sia per il presente che – alla luce delle sue circa 100 presenze in Lega Pro – per il futuro prossimo.