Il tour de force prosegue. Messi in cassaforte i 3 punti ottenuti con la Pro Vercelli, l’Avellino si avvicina alla difficile trasferta di Parma. Una delle corazzate del campionato che, dopo un avvio balbettante, sta cominciando a far girare tutti i cavalli del proprio potente motore.
[tps_title]La guida tecnica [/tps_title]Centrato il primo obiettivo, riportare il Parma in Serie B attraverso la splendida cavalcata dei playoff, Roberto D’Aversa (classe 1975) non vuole certo fermarsi sul più bello. Squadra forte, progetto solido: la possibilità di cavalcare l’onda giusta dopo la parentesi, prima esaltante poi deprimente, vissuta alla guida del Lanciano qualche anno fa. L’avvio è stato a singhiozzo, condizionato anche dai tanti infortuni, ma con il passare delle settimane il 4-3-3 del tecnico nativo di Stoccarda sta trovando la fisionomia migliore. Tra pregi conclarati (9 gol da palla inattiva, miglior score di tutta la categoria) e difetti da aggiustare (troppi pochi gol su azione, la squadra si esprime meglio in trasferta che tra le mura amiche). Con la forte impressione però che il vento stia iniziando a girare nella giusta direzione.
[tps_title]La stella[/tps_title]Passano gli anni e le categorie, ma il senso del gol e la fame agonistica di Emanuele Calaiò (classe 1982) non accennano a placarsi. Il bomber siciliano, grande protagonista della promozione con 17 gol complessivi tra campionato (15) e playoff (2), ha riabbracciato la cadetteria facendo subito centro con la Cremonese. Siglando dal dischetto il primo gol assoluto del torneo. Da lì in avanti il percorso è stato pieno di ostacoli, ma l’arciere nelle ultime 2 giornate ha aggiustato la mira, conficcando frecce velenose nelle reti di Entella (1° gol su azione) e Foggia (nuovamente freddo dagli 11 metri). Denotando una crescita di condizione fisica e una buona intesa con Insigne, con 3 degli ultimi 6 gol gialloblù confezionati dagli scambi tra i 2 attaccanti. La faretra è piena, l’obiettivo dei 100 gol in B (è a quota 95) a portata di mano. Calaiò è pronto a centrare ancora il bersaglio.
[tps_title]Occhio ai giovani[/tps_title]Rimettersi in discussione. La brillante stagione in Irpinia (33 presenze, 5 gol, 7 assist) sembrava averlo lanciato. I successivi 12 mesi vissuti tra Napoli e Latina gli hanno tarpato le ali. Roberto Insigne (classe 1994) è tornato in B, abbracciando l’affascinante progetto emiliano, per rilanciare le sue quotazioni. La sua qualità ed il suo educato piede mancino si stanno facendo sentire, soprattutto nelle ultime settimane. 2 gol, entrambi di pregevole fattura, 1assist e una presenza costante nella manovra offensiva dei suoi. Un altro brutto cliente sulle fasce, dopo Improta e Sprocati, per la difesa biancoverde. Un pericolo sicuro per l’Avellino, già punito dal suo ex pupillo nell’ultimo turno della scorsa stagione. Fu il gol della grande paura, scacciata poi via dalla rimonta firmata dalle reti di Ardemagni e Castaldo.
[tps_title]I precedenti[/tps_title]
Tradizione favorevole al Parma nei confronti diretti allo stadio Ennio Tardini. I ducali si sono imposti in 4 dei 5 precedenti. L’unico risultato positivo dell’Avellino risale alla stagione 1974-1975. Il 15 giugno 1975, nella 37° giornata di campionato, finì 0-0. L’ultima sfida diretta risale invece al 2008-2009. Il 6 dicembre 2008 i gialloblù guidati da Guidolin si imposero sui lupi di Campilongo per 1-0, gol decisivo firmato in avvio di gara dal difensore danese Magnus Troest (oggi in forza al Novara). Al termine di quel campionato i destini delle 2 squadre si divisero: Parma promosso in A, Avellino retrocesso in C. Strade parallele, incrociatesi poi nell’amaro fallimento che, a distanza di pochi anni, ha intaccato la gloriosa storia di entrambe le società.