Focus Verona, tutti i segreti della corazzata della B

Vietato fallire. La missione del Verona del presidente Setti è una soltanto: emulare Palermo e Cagliari, riconquistando quella serie A amaramente persa nella deludente scorsa stagione.

[tps_title]La guida tecnica [/tps_title]

Dopo tre anni vissuti come vice di Rafa Benitez, Fabio Pecchia torna a dirigere una squadra in prima persona. Un’occasione importante per l’ex centrocampista biancoverde (giovanili, prima squadra tra il ’91 e il ’93), voglioso di imporre, da buon avvocato, la sua ‘legge’ anche in panchina. 4-3-3 il modulo scelto per la scalata alla serie A. Esperienza in difesa, qualità e dinamicità in mediana, con i tre interpreti abili a scambiarsi di ruolo. Esterni d’attacco rapidi e incisivi, pronti ad innescare la potenza (Pazzini o Ganz) o la velocità (Gomez) della punta centrale. Una vera e propria corazzata a disposizione con la quale sbizzarrirsi, fortificando il proprio curriculum.

[tps_title]La stella[/tps_title]

I gol di Giampaolo Pazzini sono un lusso assoluto per la categoria. L’ex centravanti della Nazionale si rimette in gioco in serie B a più di dieci anni dalla prima e unica esperienza (2003-04, 39 presenze e 9 gol con la maglia dell’Atalanta). Il modo migliore per saldare il debito con la piazza gialloblu, delusa dai numeri poco soddisfacenti (30 presenze, 6 gol) maturati dal Pazzo nella stagione appena andata in archivio. L’inizio è stato subito promettente, gol al debutto contro il Latina, ma un infortunio sta rovinando i piani. Tempo al tempo: il tassametro del gol è acceso ed è destinato a correre veloce.

[tps_title]Occhio ai giovani [/tps_title]

Mohamed Salim Fares è uno dei migliori prospetti venuti fuori dal vivaio della formazione scaligera. Classe 1996, francese di origini algerine, si è fatto notare alla grande nella primavera, conquistando subito spazio in prima squadra (12 gettoni in serie A nelle ultime due stagioni). Esterno d’attacco, sinistro naturale, Fares ha davanti a sé un’occasione importante. La B, si sa, è palestra di vita ed apre porte verso futuri luminosi. Basta solo non farsi cogliere impreparati, sfruttando al meglio le proprie carte migliori. Nel caso, fisicità e progressione devastante.

[tps_title]La sfida di sabato [/tps_title]

Al Bentegodi le strade di Pecchia e dei lupi torneranno ad incrociarsi dopo l’avvincente duello consumatosi tra Latina e Avellino nella stagione 2012-13. I precedenti in cadetteria sorridono leggermente ai padroni di casa (2 vittorie a 1, più 2 pareggi), pronti a completare il trittico campano dopo il pareggio di Salerno e il ko di Benevento. Risultati negativi, da riscattare, che renderanno ancor più difficile il già arduo compito di Castaldo e compagni. I lupi però potranno giocare senza nulla da perdere. Chissà che questo non possa essere un vantaggio per cercare la svolta in un campionato che finora ha regalato pochissime gioie e molte incertezze.

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