Dal doppio volto é stato il 2014 della Sidigas Avellino. Un anno particolare per il team irpino passato dalle delusioni di una stagione sportiva, quella 2013-2014, segnata da tanti problemi sul parquet ma non solo fino al riscatto fortemente voluto dallo stesso sodalizio di contrada Zoccolari nel campionato in corso di svolgimento in cui la parola “entusiasmo” é il vero collante nel rapporto tra la squadra ed il pubblico, visibilmente incrinatosi al termine dell’ultimo torneo quando la Scandone (era l’11 maggio) superava la Grissni Bon Reggo Emilia, mettendo la parola fine ad una stagione nata male e finita peggio. Dai numerosi infortuni che hanno minato le prestazioni di Lakovic e compagni, alla mancata qualificazione alle Final Eight di Milano, passando agli episodi di Will Thomas (un caso degno di un film giallo che caratterizzó la vigilia della trasferta a Reggio Emilia) e di Taquan Dean e Jeremy Richardson (finiti fuori squadra) su cui tante ipotesi sono state formulate ma la cui vera spiegazione non é mai venuta fuori, nemmeno dalla stessa dirigenza che, al contrario, ha sempre provato a glissare l’argomento. Archiviata la vorticosa annata, col rimpianto di aver gettato alle ortiche tante ghiotte chance per inseguire almeno l’obiettivo playoff e con la promessa, o meglio, l’ obbligo di dover riconquistare la sua tifoseria che lo aveva eletto scherzosamente a “sindaco” della cittá, Vitucci e il Dg Nevola hanno completamente stravolto l’architettura della squadra, riconfermando il solo Daniele Cavaliero, scelto poi come capitano del team. Via nomi importanti per la piazza irpina quali Kaloyan Ivanov, Valerio Spinelli, l’ex Nba Jarvis Hayes, le comparse Je’kel Foster, Kieron Achara e Leemire Goldwire (giunti nel girone di ritorno), Will Thomas e il duo Dean – Richardson. Ed anche Jaka Lakovic: da leader nella stagione precedente a separato in casa fino al defintivo addio non prima di aver attirato le attenzioni nel corso del mercato estivo su una sua permanenza in Irpinia che tale non é stata quando il 9 settembre il nuovo gruppo si é radunato per l’avvio del raduno precampionato,scattato con ben due settimane di ritardo rispetto alla tabella di marcia. Un episodio che ha attirato le attenzioni della stampa nazionale, evidenziando qualche problema di natura tempistica nella macchina decisionale della Sidigas che, a ridosso della partenza di Anosike e compagni alla volta del Trentino, ha risolto il proprio rapporto lavorativo col Direttore Operativo Marco Aloi. Una decisione apparsa come un vero e proprio fulmine a ciel sereno a poche settimane dall’avvio della stagione che vede l’ingresso del napoletano Francesco Cavaliere a responsabile del settore giovanile della Scandone, altra nota dolente della precedente annata con tanto di polemiche e lamentele da parte dei genitori sul sistema organizzativo, venute fuori a febbraio. Otto mesi dopo , il 12 ottobre, la Sidigas si presenta rinnovata per 9/10, alla prima con tanti volti nuovi: dagli ex varesini Bizzozi e Banks, all’ex Baskonia Hanga, alla coppia Anosike – Trasolini , al cavallo di ritorno Cortese, ai muscoli di Lechthaler, all’estro di Gaines, alla voglia di emergere di Junior Cadougan. L’avvio non é dei migliori ma Avellino pesca il jolly superando in casa i Campioni d’Italia di Milano salvo poi cader vittima della maledizione dei finali punto a punto prima di conquistare tre successi nelle ultime quattro partite lo sguardo rivolto a Desio, alla Final Eight 2015.