Passata l’Epifania, il calciomercato in Serie B si appresta finalmente ad entrare in una fase calda. Da qualche anno, da quando è stata introdotta la lunga sosta invernale, il mercato di gennaio è diventato per la serie cadetta qualcosa di più rispetto al classico mercato di riparazione. C’è chi a sorpresa si trova in lotta per la A e cerca di inserire i tasselli finali per sognare in grande, chi riempie qualche buco e chi invece deve del tutto rivoluzionare la squadra per inseguire la salvezza. Quest’ultimo è il caso dell’Avellino. Gli innesti del sodalizio di Piazza Libertà in questa sessione invernale saranno cinque. Si punterà su gente esperta, sperando che il loro apporto possa essere decisivo nella delicata corsa salvezza. A dare i verdetti sul mercato sarà ovviamente il campo. In attesa di tutto ciò, proviamo a fare un bilancio del rendimento degli acquisti biancoverdi nelle ultime tre sessioni invernali di calciomercato.
[tps_title]2013-2014[/tps_title]
L’Avellino di Rastelli chiude uno strepitoso girone d’andata al terzo posto (37 punti), a due sole lunghezze dall’Empoli e a tre dal Palermo. Sulle ali dell’entusiasmo la piazza sogna. La rosa però è corta e per continuare a farlo servono rinforzi in ogni reparto. Oltre al belga Ladriere (tesserato già a dicembre), arrivano in tre: Decarli (Livorno), Pizza (Viareggio) e Ciano (Napoli). Il rendimento dei primi due è però sicuramente deludente. Il difensore svizzero proveniente dal Livorno in prestito con diritto di riscatto colleziona appena dieci presenze e, complice qualche problema fisico, non riesce ad essere una credibile alternativa al terzetto titolare (Izzo-Fabbro-Pisacane). Allo stesso modo è deludente il rendimento di Pizza: appena 122′ in campo e pronto ritorno al Viareggio a giugno. È, al contrario, più che positivo il contributo di Camillo Ciano. Il fantasista proveniente dal Napoli realizza 3 gol e 5 assist nelle sue 17 apparizioni con la casacca biancoverde. Gol ed assist che non bastano però a centrare i play-off. Nel girone di ritorno i lupi raccolgono appena 22 punti e chiudono la stagione all’undicesimo posto. Con un dubbio che pervade tutto l’ambiente: con tre acquisti di spessore come sarebbe finita?
Al secondo anno in B, l’Avellino di Rastelli chiude il girone d’andata al quinto posto con 32 punti. Stavolta la società non vuole ripetere l’errore fatto nella stagione precedente e cerca di aggiungere le pedine giuste per cavalcare l’onda. Gli acquisti sono quattro: Almici, Sbaffo, Mokulu e Trotta. Tutta gente pronta all’uso e vogliosa, chi per un motivo e chi per un altro, di rilanciarsi e riscattarsi agli occhi di tutti. Almici e Sbaffo arrivano in prestito con diritto di riscatto rispettivamente da Atalanta e Chievo, entrambi via Latina. Entrambi fanno bene nei sei mesi passati in Irpinia. Almici si prende la fascia destra e totalizza 10 presenze in campionato. Sbaffo, dopo il passaggio al 4-3-1-2, diventa il trequartista titolare della squadra (14 presenze, 2 gol). Ceduto Arrighini, l’Avellino si rinforza anche in avanti e piazza un doppio colpo a titolo definitivo. L’occasione della vita si chiama Marcello Trotta, in scadenza con il Fulham e voglioso di tornare in Italia. Rastelli trova il centravanti di razza che mancava e ‘The scoring machine’ realizza 5 centri in 16 apparizioni oltre alla doppietta nei play-off contro il Bologna. Negli ultimi giorni di trattative l’Avellino porta a casa anche Mokulu. L’ariete belga non segna nessun gol nei primi sei mesi in Irpinia, ma si rivela comunque prezioso nelle rotazioni di Rastelli. Anche grazie al contributo dei nuovi acquisti, dunque, l’Avellino conquista i play-off e si spinge fino alla semifinale. Nessun dubbio: se c’è un mercato invernale del passato al quale ispirarsi, questo è sicuramente quello giusto.
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Dopo un avvio di campionato difficile, l’undici guidato da Attilio Tesser si risolleva nel mese di dicembre con una serie di vittorie consecutive e chiude il girone d’andata in piena zona play-off (31 punti). Serve un mercato di consolidamento per provare a restare nelle zone alte della classifica. Servono due terzini, un centrocampista e soprattutto il sostituto del partente Trotta. Gli arrivi in casa biancoverde, alla fine, saranno sei. In difesa si punta sul colosso della Juve Stabia Marco Migliorini, pagato 300.000 € ma subito frenato da un gravissimo infortunio. Sulle fasce arrivano Pucino dal Lanciano e Pisano dal Bolton. Entrambi però non riusciranno affatto a garantire il salto di qualità sugli esterni tanto invocato da Tesser. A centrocampo dentro Paghera (Lanciano) e Sbaffo (Como). Il primo, dopo una buona partenza nel derby, calerà vistosamente. Sbaffo, invece, arrivato stavolta a titolo definitivo, non lascerà il segno come era riuscito a fare nella stagione precedente. In avanti l’eredità di Trotta viene raccolta dallo svincolato Joao Silva. Il rendimento del portoghese è sicuramente deludente: poche apparizioni, un solo gol. Nel ritorno l’Avellino raccoglie solo 18 punti e raggiunge la salvezza a due giornate dal termine. Un girone di ritorno disastroso, dunque, dovuto anche alle scelte sbagliate fatte sul mercato. Un trend da invertire quest’anno.