ALTRI SPORTNEWS

L’ultima frontiera del tennis mondiale sbarca ad Avellino

Se c’è uno sport in cui l’evoluzione dei materiali e quella didattico-scientifica hanno fatto passi da gigante è sicuramente il tennis. L’applicazione dei concetti di biomeccanica e neuroscienze su tutte: l’ultima frontiera è quella dell’allenamento visivo. In questo campo l’Italia può vantare un’autentica eccellenza mondiale. Si tratta del metodo Svta, acronimo di Science vision training Academy, che sarà illustrato e messo in campo oggi e domani presso l’Avellino Tennis Academy. L’ideatore è il prof. Andrea Cagno, optometrista posturale che dopo dieci anni di studio sui bambini, specie quelli affetti da dislessia e disprassia, è arrivato alle radici della connessione occhio-cervello-corpo mettendo in essere dei protocolli di analisi e strumenti di correzione sul campo per diverse discipline sportive. Un patrimonio di sapere che è conteso da tutto il mondo. Cagno, oltre che essere docente presso l’istituto superiore di formazione della federtennis e consulente dell’area visuo-motoria del J-Medical Center presso lo Juventus Stadium, ha intrapreso la collaborazione con il preparatore atletico di Federer, Paul Dorochenko, sulle asimmetrie funzionali e le dominanze (occhio dominante o tecnico ed occhio non dominante o tattico) al fine di migliorare il colpo più debole del campione svizzero. L’Accademia tennis del brasiliano, ex numero del mondo, Kuerten sarà una delle prossime tappe dopo aver introdotto il metodo anche nel volley (Novara), nel pugilato (Valentino e Branco), nel basket (Stella Azzurra e l’olandese Norel) e nel beach volley (Marighella). E’ lo stesso prof Cagno ad anticiparcene i contenuti: “Il percorso strutturato su tennisti professionisti ci ha portato a stabilire cosa guardare e quando guardare in modo da ottimizzare i tempi del movimento. Ciò è stato possibile attraverso uno strumento ad infrarossi che rivela il movimento degli occhi mentre giochi o in altre situazioni. Il movimento di inseguimento della palla si dice saccade dura 200 millisecondi di cui 100 sono di cecità. In questa fase il cervello è obbligato a ricostruire la traiettoria della palla. Ciò comporta, oltre ad un affaticamento fisico, anche uno spreco di energie mentali. Abbiamo studiato quali sono i movimenti nei diversi fondamentali del tennis. E’ emerso che l’atleta medio-alto, un seconda categoria per intenderci, spreca cinque volte il tempo che impiega un top 200-300. I più forti al mondo fanno ancora meglio con poche fissazioni oculari al secondo ed un dispendio minimo di energia. L’obiettivo è quello di allenare ciò che è rilevante vedere. Tanti atleti sono arrivati ad un automatismo senza passare da una consapevolezza. Se accade ciò, quando lo si perde è difficile ritrovarlo. Noi cerchiamo di creare consapevolezza per arrivare ad un automatismo. Ci sono una serie di attività che sviluppano le capacità viso-motorie con materiali ad hoc (che compongono un vero e proprio kit Svta). Per atleti evoluti l’ultima tappa sono gli esercizi per migliorare la coordinazione occhio-mano utilizzando gli occhiali stroboscopici”.

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Pulsante per tornare all'inizio