Meno integralista, più duttile e flessibile. In attesa degli ultimi e tanto invocati rinforzi, Novellino continua a lavorare assiduamente sul progetto tattico del nuovo Avellino. Un progetto che, come dichiarato dallo stesso mister nella conferenza di presentazione, prevederà l’adozione di diversi abiti tattici. Non solo il 4-4-2 (o 4-4-1-1) visto nell’ultima stagione, ma anche il 4-1-4-1 e il 3-5-2. Un Avellino a più facce, poliedrico, capace anche di cambiare modulo a partita in corso.
[tps_title] Il 4-1-4-1 [/tps_title]
Nel corso del ritiro di Cascia e, di conseguenza, nei primi test amichevoli, Novellino ha schierato il suo Avellino con il 4-1-4-1. In questo momento, vista la carenza di attaccanti a disposizione, questa sembrerebbe essere la soluzione preferita dal tecnico di Montemarano. Una sorta di variante del 4-3-3, con il regista (Moretti o Di Tacchio) a protezione della difesa, due mezzali brave negli inserimenti (Lasik e D’Angelo), gli esterni pronti a rinforzare la fase offensiva (Molina e Bidaoui) e i terzini pronti a garantire continue sovrapposizioni. È la soluzione preferita al momento, si diceva. Ma la sensazione è che Novellino sia pronto a cambiare con l’arrivo di un attaccante…
Da sempre lo schema più antico della storia del calcio è stato il dogma assoluto nella carriera di Novellino. Un sistema di gioco che consente alla squadra di coprire meglio gli spazi e quindi di avere maggior ordine e maggior compattezza. Novellino chiede alla difesa di muoversi armonicamente e di accorciare rapidamente, ragion per cui ha chiesto l’innesto di un difensore con caratteristiche tecniche diverse rispetto agli elementi già attualmente in rosa. Gli esterni di centrocampo (Molina e Lasik) sono chiamati al sacrificio e a continui ripieghi in fase di non possesso, mentre i centrali di centrocampo (un palleggiatore e uno più dinamico) devono dettare i tempi del pressing e recuperare la palla per far partire veloci contropiedi. In avanti, due sono le soluzioni. La prima prevede l’utilizzo di una mezzapunta di qualità (un giocatore alla Morosini, volendo fare un esempio) dietro ad una punta di peso (Ardemagni). La seconda, invece, prevede l’utilizzo di una seconda punta di ruolo affianco al centravanti. L’esempio? Giannetti, per fare un nome accostato ai biancoverdi nelle ultime ore.
[tps_title] La suggestione 3-5-2 [/tps_title]Con l’arrivo di una seconda punta Novellino potrebbe puntare anche sul 3-5-2, soluzione già provata in questi ultimi giorni. Con l’eventuale arrivo di Marchizza i biancoverdi potrebbero schierarsi a 3 dietro, con Suagher sul centrodestra, Migliorini nelle vesti di perno centrale e il classe ’98 di proprietà del Sassuolo sul centrosinistra. Questo modulo consentirebbe di sfruttare al meglio le qualità al cross degli esterni a disposizione (Molina, Laverone, Rizzato), garantendogli più protezione dalla collaborazione degli interni. Con il centrocampo a 5 Novellino potrebbe sfruttare maggiormente i numerosi mediani a disposizione e consentire a Moretti di giocare nello schema con il quale ha fatto meglio in carriera. Con questo modulo diventa centrale la posizione degli attaccanti, chiamati a non dare punti di riferimento e ad avviare il pressing per conquistare palla e ripartire.