Nuova formula pallone d’oro? Non ditelo a Maldini, Drogba e…

Ritorno al passato. Tanti saluti al Fifa Ballon d’or che tanto ha fatto discutere a partire dal 2010, quando ci fu l’unificazione dei due premi, il Fifa World Player e il Pallone d’oro. Proprio ieri mattina la rivista sportiva France Football ha confermato l’indiscrezione lanciata dal Mundo Deportivo. Si torna al premio classico assegnato dalla rivista francese. Chissà che questo cambiamento non possa fare in modo che ad essere premiato sia l’uomo più decisivo della stagione piuttosto che il miglior giocatore assoluto, come accaduto negli ultimi anni della diarchia Messi-Ronaldo. In attesa di scoprire se ciò avverrà, ecco alcuni dei casi più eclatanti degli ultimi 15 anni. Casi in cui il pensiero dei giudici e quello dei tifosi non è stato certo concordante.

[tps_title]Raul[/tps_title]

A cavallo tra la fine degli anni ’90 e l’inizio dei 2000 avrebbe meritato di vincerlo il formidabile attaccante del Real Madrid. Due Champions League vinte e centinaia di gol realizzati non sono bastati. Il rammarico è forte soprattutto per il 2001, quando a trionfare fu l’inglese Owen. Un autentico sacrilegio.

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[tps_title]Paolo Maldini[/tps_title]

Nel 2003 ad assicurarsi il prestigioso premio fu il ceco Pavel Nedved. In quella stagione però a vincere la Champions League fu il Milan di Paolo Maldini. Una cavalcata straordinaria, dai preliminari fino alla notte di Manchester. Maldini alzò al cielo la coppa dalle grandi orecchie 40 anni dopo papà Cesare. Miglior difensore del momento e uno dei migliori di sempre. Non bastò per aggiudicarsi il Pallone d’oro.

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[tps_title]Diego Milito[/tps_title]

L’anno di grazia 2010 si concluse con un nulla di fatto anche per il Principe del Triplete nerazzurro. Gol in finale di Coppa Italia, rete decisiva nel match-scudetto di Siena e doppietta nella magica notte di Madrid. Al Mondiale sudafricano pagò la poca fiducia di Maradona. Ma l’esclusione dalla lista dei finalisti è tuttora uno dei più grandi misteri della storia del calcio. Ah, lo stesso Sneijder, il genio dell’Inter del Triplete, finì quarto.

 

[tps_title]Andres Iniesta[/tps_title]

A proposito di 2010 e di beffe, non andò meglio al centrocampista spagnolo. Don Andres finì sul podio, dovendosi inchinare a Sua Maestà Leo Messi. L’autore del gol che decise la finale del Mondiale sudafricano, nonché cervello del Barcellona di Guardiola, avrebbe forse meritato più considerazione. Proprio come il compagno Xavi…

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[tps_title]Didier Drogba[/tps_title]

Nel 2012 l’attaccante ivoriano fu il mattatore di quella che è destinata a rimanere la Champions più strana degli ultimi dieci anni. Con le sue prove da urlo contribuì a portare il Chelsea ‘difesa e contropiede’ di Di Matteo ad avere la meglio prima sul Barcellona e poi, in finale, sul Bayern padrone di casa. La beffa, poi, fu doppia: Drogba infatti non vinse nemmeno il pallone d’oro africano (gli fu preferito Yaya Touré)!

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[tps_title]Arjen Robben[/tps_title]

Nel 2013 il Bayern Monaco vince tutto e gioca un calcio sublime. La stella della squadra e l’autore del gol che vale la Champions è lo sfortunato olandese. Dopo gli errori nella finale Mondiale del 2010 e il rigore sbagliato l’anno prima nella finale contro il Chelsea, sembra arrivata l’ora del riscatto per Robben. Sembra, ma così non è. A vincere, infatti, è Ronaldo. Una vera ingiustizia! Non la prima. Si spera, però, sia stata l’ultima.

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