Storie di calcio e di capitani degradati: la Top 10 nel Mondo

[tps_title]Premessa[/tps_title]

È proprio vero: il calcio di una volta non esiste più. Si è perso il gusto di giocare la domenica alle 3, i calciatori cambiano squadre come calzini, le divise da gioco sono irriconoscibili. E non c’è più rispetto per i capitani. Una volta erano sacri, rispettati e osannati. Da qualche anno invece la fascia è diventata un peso. Un macigno dal quale spesso ci si libera o ci si viene liberati. Il caso Storari di ieri sera è soltanto l’ultimo di una lunga serie. Ecco 10 storie di capitani degradati.

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[tps_title]1. Johan Cruijff[/tps_title]

Non solo nel calcio moderno ci sono casi di capitani degradati.
Nell’Ajax del “calcio totale”, infatti, persino Johan Cruijff perse le elezioni interne e di conseguenza la fascia. Questo fu il motivo che lo portò a chiedere e ad ottenere la cessione al Barcellona. In questo caso, però, rispetto a Storari, a decidere furono i suoi compagni di squadra e non gli ultrà.

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[tps_title]2. Giuseppe Giannini[/tps_title]

Un’altra vittima illustre, stavolta negli anni ’90, fu il Principe Giannini. Il rapporto del centrocampista giallorosso con l’allora allenatore Ottavio Bianchi era davvero ai ferri corti. Motivo per cui il tecnico decise di assegnare la fascia al tedesco Rudi Voeller. Una scelta che ebbe delle ripercussioni anche nei rapporti tra i due calciatori, che non si parlarono per qualche mese.

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[tps_title]3. Riccardo Montolivo[/tps_title]

Firenze, luglio 2011, Montolivo ha il contratto in scadenza e nessuna intenzione di rinnovare. Ha già l’accordo con il Milan e il pubblico del Franchi comincia a fischiarlo. Inevitabile il degrado. Viste le critiche ricevute negli ultimi tempi, da capitano del Milan, c’è da dire che evidentemente il suo destino è in contrasto con la fascia di capitano, di qualsiasi squadra essa sia.

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[tps_title]4. Paolo Cannavaro[/tps_title]

Paolo Cannavaro incarna con fierezza i valori di Napoli, dentro e fuori dal campo. Ma Benitez non lo vede. Per il tecnico spagnolo è fuori dal progetto e deve partire. Sei mesi dopo il passaggio al Sassuolo e una nuova fascia da onorare. Ma Cannavaro non ha dovuto solo partire e lasciare la fascia, bensì ha dovuto sopportare tutti quelli che negli anni lo imploravano di cederla a Cavani. Ingrati.

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[tps_title]5. Andrea Ranocchia[/tps_title]

Prima ancora che perdesse la sua maglia da titolare nell’undici nerazzurro, il difensore italiano perse la fascia da capitano a vantaggio dell’argentino Mauro Icardi. A pesare non solo le prestazioni negative, ma anche e soprattutto le accuse di mancanza di leadership e la rivolta dei tifosi, specie sul web. Ai tempi dei social succede anche questo.

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[tps_title]6. Iker Casillas[/tps_title]

Non è stato un lustro facile per il portierone spagnolo. La bandiera del Real, nel giro degli ultimi cinque anni, ne ha viste di tutti i colori. Prima la panchina con Mourinho poi, conseguentemente, la consegna della fascia a Sergio Ramos. Non è mai stato nelle grazie di Florentino Perez, dicono i ben informati. Per questo la panchina, la fascia tolta e l’esodo forzato in Portogallo. Bandiera ammainata.

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[tps_title]7. Manuel Pasqual[/tps_title]

Non è andata meglio a Pasqual, per anni simbolo della Fiorentina e poi salutato senza troppi rimpianti. Nel luglio 2015 Sousa, appena arrivato, decise di togliergli la fascia in favore di Gonzalo Rodriguez, per la maggiore leadership dell’ex Villarreal. Una scelta clamorosa e senza preavviso che taglia le gambe a Pasqual. A fine stagione va via, direzione Empoli.

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[tps_title]8. Daniele De Rossi[/tps_title]

Tra i casi più recenti c’è anche quello del ‘Capitan Futuro’ giallorosso. Con Totti in panchina il numero 16 ha preso stabilmente i gradi del capitano. Fino alla maledetta notte dell’Olimpico contro il Porto. Il fallaccio con cui lasciò la Roma in 10 nel momento critico gli valse il degrado per motivi etici. Dopo tre partite riecco la fascia, ma quanta fatica!

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[tps_title]9. Neymar jr.[/tps_title]

Dopo la vittoria dell’Oro alle recenti Olimpiadi di Rio, Neymar ha solennemente giurato: “Non indosserò mai più quella fascia, troppe pressioni”. Ha lasciato la fascia, poi raccolta dal nerazzurro Joao Miranda. E lo ha fatto nonostante la vittoria, figuratevi. Troppa la pressione. Quella stessa che aveva letteralmente divorato capitan Thiago Silva nei Mondiali casalinghi del 2014.

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[tps_title]10. Marco Storari[/tps_title]

Nonostante la decisione, maturata nella scorsa stagione, di scendere in B pur di tornare a Cagliari, Marco Storari non piace ai tifosi sardi. I motivi sono diversi (richiesta di aumento nel 2008, intervista da juventino e rifiuto di giocare con la scritta Sconvolts sulla fascia) e hanno spinto la società ad optare per il cambio del capitano. Un cambio che conferma quanto detto da Capello qualche anno fa. Il calcio italiano è nelle mani degli ultrà.

 

 

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