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Torino come punto di partenza e non di arrivo

Prima o poi doveva succedere. Lo ha detto Sacripanti per primo, del resto. Ma la sconfitta di Torino non è un punto di arrivo ma di partenza e non cancella quanto ha fatto questo gruppo e questa squadra. Dodici vittorie consecutive vuol dire 3 mesi e mezzo senza sconfitte, vuol dire perdere per la prima volta nel 2016 nel mese di aprile, lanciare un messaggio chiaro ad un campionato e, soprattutto, lasciare un segno indelebile in tutti gli almanacchi del basket. Forse a qualcuno potrà sembrare assurdo perdere sul campo del fanalino di coda del campionato dopo aver conquistato parquet più “prestigiosi” come Milano o Sassari, ma vincere 12 partite di fila comporta un dispendio di energie, prima nervose e poi fisiche, notevoli. Inoltre la partita del PalaRuffini è stata una vera e propria battaglia che, probabilmente, i padroni di casa hanno intrepretato meglio soprattutto da un punto di vista fisico. La ricerca di punti salvezza è un propellente che, il più delle volte, ti fa buttare il cuore ben oltre l’ostacolo: e noi, che in passato di partite fondamentali per la permanenza nei vai campionati ne abbiamo giocate, lo sappiamo bene. Fa piacere vedere come, anche in una giornata storta (Ragland, per la prima volta insufficiente, Nunnally con più bassi che alti), i lupi non l’abbiano mai “data su”, provando a ricucire lo strappo fino alla fine: ennesima dimostrazione di un gruppo dalla grossa solidità mentale che potrà anche sbagliare approccio e lettura alla gara, ma resta sempre reattivo agli stimoli. Altra nota positiva è il ritorno ai suoi standard di Alex Acker, di gran lunga il migliore, insieme ad un Marques Green sempre più calato nel suo ruolo da sesto uomo. Adesso sarà necessario tornare a “gestire” la sconfitta, dopo tutto questo tempo, senza dimenticare però che in questi 100 giorni è stata scritta la storia. Della Scandone e del basket italico. E questo non verrà mai tolto a questa squadra che merita davvero di raggiungere il terzo posto, come già accaduto una volta nella sua storia nella famosa stagione della Coppa Italia. E allora riempiamolo il PalaDelMauro domenica mattina, per aiutare, nel nostro piccolo, questi ragazzi a raggiungere un obiettivo che meritano più di ogni altra cosa.

di Alfredo Bartoli

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